Caso Fondi russi alla Lega, il Pd invoca una commissione d’inchiesta

giovedì 11 luglio 2019


Scandalo Russia-Lega, il giorno dopo. Dopo la clamorosa notizia divulgata dal sito d’informazione statunitense BuzzFeed, in cui si sostiene che la Lega abbia cercato dei finanziamenti illeciti a Mosca attraverso Gianluca Savoini, il leader maximo del Carroccio torna sull’argomento.

“In Europa – sostiene Matteo Salvini in una diretta Facebook – si distribuiscono poltrone a tutti tranne ai leghisti, il partito più votato d’Europa perché sono razzisti, populisti, prendono soldi in Russia, negli Stati Uniti, in Africa, in Groenlandia. Zero, zero. Chiunque dica il contrario mente sapendo di mentire. Siamo scomodi, mi è evidente. Siamo indagati, ascoltati e processati in Italia e non solo. Sono e siamo minacciati quotidianamente con i proiettili, mi è evidente”.

Intanto, la procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. Sono già state sentite alcune persone. L’indagine nasce dagli articoli de l’Espresso e dall’audio pubblicato sul sito americano BuzzFeed, con la voce di Gianluca Savoini, leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia, che a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega nell’ambito di affari legati al petrolio ma non si sa se l’intesa sia mai andata in porto.

Per Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, ai microfoni di Rai Radio1, “c’è gente un po’ che millanta. Vale per tutti quelli che fanno politica. C’è in giro un sacco di gente che parla in nome e per conto del sottoscritto, chissà quante cose si inventa. Nel caso specifico a me sembra che qualche fanfarone le sparava grosse e qualcuno in modo opportunistico per chissà quali fini approfitta del fanfarone per gettare discredito su Salvini”.

Jacopo Morrone, parlamentare della Lega e sottosegretario alla Giustizia, intervenuto nel corso della trasmissione Agorà Estate, in onda su RaiTre, ha affrontato il caso. “Sono da tanti anni nella Lega – ha detto – e penso di essere abbastanza vicino a Matteo Salvini e Savoini neanche lo conosco. Questa è completamente una fake news, noi assolutamente non abbiamo mai preso un euro, mai preso una lira da nessuno”.

Il Movimento cinque stelle prende le distanze da Salvini in maniera plateale. Per Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, questa mattina ai microfoni di Rai Radio1 a Radio anch’io, “non è un momento di imbarazzo. Non è una storia che riguarda il M5s. Sono cose che noi guardiamo con distacco. Noi finanziamenti non ne riceviamo. Se ci sono dei profili di reato sarà la magistratura a dirlo e ci saranno immagino delle indagini eventuali. Chiediamo alla forza politica con cui governiamo molta chiarezza su quanto accaduto. Io credo che Salvini abbia detto ieri alcune cose: ci aspettiamo le azioni conseguenti. Se c’è un millantatore, va trattato da millantatore”. Alla domanda del conduttore: “Quindi Salvini dovrebbe chiedere le dimissioni di Savoini?” Patuanelli ha risposto: “Dimissioni o comunque chiedere a lui che chiarisca quello che è successo e perché lo ha fatto. È una situazione che va chiarita”.

Intanto, il Pd va all’attacco della Lega. I capigruppo dem di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci annunciano la presentazione, “nei prossimi giorni”, di una proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui legami tra Lega e Russia.

In Senato è divampata una polemica tra i democratici e la presidente Elisabetta Casellati, all’inizio della seduta a Palazzo Madama, sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. A dare il là al battibecco, un intervento del senatore Dem Alan Ferrari, vicepresidente del gruppo, che ha chiesto al presidente un chiarimento (“un definitivo ed essenziale chiarimento a tutela di questa Camera”) su tre interrogazioni presentate dal Pd tra febbraio e maggio sui legami tra persone vicine alla Lega e a Matteo Salvini e dirigenti russi legati al partito del presidente Putin e che non sono mai state pubblicate. Secondo Casellati la mancata pubblicazione è motivata dall’inammissibilità delle tre interrogazioni. Inoltre, ha osservato il presidente di Palazzo Madama, “il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici. Qui non si discute liberamente di questioni che non hanno alcun fondamento probatorio, qui dobbiamo parlare di fatti che abbiano una giustificazione”, rigettando più volte l’accusa di non essere “un presidente di garanzia”.

Per Marcucci, “le parole ascoltate dalla presidente in Aula sono gravissime. Intanto esprimono dei giudizi sulle opinioni dei parlamentari e questo è inaccettabile. Poi definiscono ‘chiacchiericcio’ rivelazioni uscite nelle ultime ore sulla Lega, sul partito di Salvini che hanno rilevanza internazionale e sono attenzionate dalle testate di tutti i giornali e va decisamente oltre la sua funzione, che deve essere super partes nella gestione dell’Aula. La sua è una gestione di parte, un atteggiamento gravissimo che impedisce al Pd e a tutta la comunità nazionale di sapere la verità. “Salvini dice che non ha niente da nascondere – ha continuato Marcucci – È molto semplice: la presidente accolga la nostra richiesta, lo fa venire in Aula e ci riferisce e spiega nel dettaglio questa vicenda. Noi saremo soddisfatti e il Paese avrò onestà e chiarezza”.

Per il presidente del Pd Paolo Gentiloni il caso Lega-Russia è “uno scandalo enorme in qualsiasi Paese serio. Cerchiamo di dimostrare che l’Italia è ancora un Paese serio”.

In una nota, la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli sottolinea che “il leghista e ‘amico di Matteo’ Savoini, iscritto della Lega dal 1991, mentre si trova a Mosca con il vicepremier Salvini, incontra ‘per puro caso’ dei misteriosi uomini d’affari russi con cui avrebbe trattato un finanziamento per la Lega in vista delle Europee come ‘contropartita’ per una fornitura di petrolio. Non regge più alcuna minaccia di querela: Salvini deve spiegare, non può più scappare, come fa quando messo all’angolo e quando gli sfugge di mano il controllo della propaganda. Il ministro dell’Interno non può permettersi questa pesante ombra che ne mina la credibilità. L’Italia deve sapere se la Lega, il partito che di fatto guida questo governo, sia al soldo della Russia. Il governo italiano è autonomo o vassallo di una potenza estera? Questo va chiarito”.


di Duilio Vivanti