Io e te da soli

Come per la splendida canzone di Mina, Matteo Salvini e Giorgia Meloni pensano ad un tandem che escluda Silvio Berlusconi. Insomma, io e te da soli.

Ci sorprende soprattutto Giorgia, non solo perché fra i due è più intelligente, ma perché il problema di Fratelli d’Italia è sdoganarsi definitivamente dal concetto di destra muscolare, destra dura e pura. Non è un caso infatti che il partito si sia prodigato per inglobare ex forzisti, ex berlusconiani, in grado di temperare il pensiero di provenienza missina prima ed alleanza nazionale poi. Oltretutto la Meloni ci è parsa sempre, rispetto a Salvini, più inclusiva e consapevole, della necessità di un centrodestra unito per puntare alla vittoria elettorale.

Ecco perché ci sorprende l’uscita della leader di FdI sull’esclusione di forza Italia, ne possiamo credere che l’idiozia, perché di idiozia si tratta, dell’accoppiata siciliana in un minuscolo comune fra FI e Pd sia l’elemento scatenante.

Oltretutto se tanto ci dà tanto, bisognerebbe allora dire che FdI fu tentato eccome di andare al governo a braccetto dei grillini, solo il rifiuto sprezzante di Luigi Di Maio ne impedì l’amplesso politico. Dunque chi è senza peccato scagli la prima pietra, e qui a proposito di fede, arriviamo al palco milanese di Salvini. Infatti a proposito di ieri, se da laici convinti non portassimo il massimo rispetto della fede e delle sue rappresentazioni, diremmo che l’esibizione del rosario in piazza, più che inopportuna c’è parsa una sorta di simonia.

Insomma è ridicolo criticare la chiesa per le troppe interferenze nella politica di Stato, e utilizzare poi i simboli di fede per suggestionare gli elettori in piazza, suvvia. Siamo alle solite, Salvini dimostra tutti i limiti nella compressione della leadership, non capisce che escludendo l’unica forza veramente liberale, pluralista e riformista, a destra resterebbe solo la faziosità, il settarismo sovranista e basta. Cacciare via chi ha respirato Croce, Einaudi, Sturzo, Gobetti e Matteotti è solo una follia politica, un inciucio con se stesso; infatti Salvini è un po’ Davide un po’ Golia, di destra e di sinistra, sia lupo e sia agnello, insomma una confusione vivente.

Ecco perché il tandem non funziona, è destinato al fallimento, e non si tratta solo dell’Europa, di come smantellarla tutta, perché in realtà il problema non esiste, l’Europa finirà da sola, l’hanno già deciso Germania e Francia. È solo questione di tempo ma la Ue e l’euro per come sono, hanno già esaurito il ciclo, l’asse franco tedesco ne ha progettato un altro a tavolino pronto per essere adottato, quando tornerà più comodo a loro. Per questo più che sbracciarsi sull’Europa da rifare, bisognerebbe pensare a riscrivere l’Italia, come diceva Turati, solo così potremo contare e farci sentire adeguatamente sul futuro e sul presente.

Per riscrivere l’Italia, serve più che un tandem isolato, un sovranismo strombazzato, se Salvini e meloni, studiassero Churchill per capire l’identità di una nazione, il patriottismo liberale, la matrice culturale su cui nascono le democrazie, eviterebbero brutte figure. Ecco perché, una destra affidabile, democratica, laica, liberale e presidenzialista, senza forza Italia non esisterebbe e basta, resterebbe quel sovranismo ottuso che non può vincere per definizione.

Aggiornato il 20 maggio 2019 alle ore 12:10