Tangenti, indagata Lara Comi per una fattura di Bonometti

Lara Comi sarebbe nei guai per una fattura di 31mila euro. La candidata di Forza Italia alle Europee risulterebbe indagata nella maxi inchiesta della procura di Milano su appalti e tangenti in Lombardia. “Made in Italy: un brand da valorizzare e da internazionalizzare per aumentare la competitività delle piccole aziende di torrefazione di caffè”. Sarebbe questo, da quanto si è saputo, il titolo della tesi del 2015, scaricabile anche online che secondo i Pm di Milano sarebbe stata usata per giustificare formalmente una consulenza da 31mila euro pagata dalla Officine Meccaniche Rezzatesi dell’industriale bresciano e presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, alla società Premium consulting srl dell’europarlamentare forzista.

Quei 31mila euro sarebbero contestati dai pm come finanziamento illecito da parte dell’industriale a Comi, un finanziamento, secondo l’accusa, “mascherato” con la consulenza che si sarebbe basata, in realtà, solo su quella tesi di Laurea in “Metodi statistici per il web marketing”, una tesi già presente online e firmata dall’allora laureando, tale Antonio Apuzza.

Dunque, gli inquirenti ipotizzano che si sia trattato solo di un escamotage per il versamento di fondi illeciti per la campagna elettorale. Per queste ragioni sono stati indagati con la stessa accusa altri due imprenditori: anche in uno dei due casi ci sarebbero delle consulenze di poche pagine copiate per un compenso di 40mila euro.

Aggiornato il 15 maggio 2019 alle ore 17:01