Terrorismo, Battisti ammette al pm i quattro omicidi

Cesare Battisti chiede scusa. L’ex terrorista dei Pac arrestato a gennaio dopo quasi quarant’anni di latitanza, ammette, per la prima volta, la propria responsabilità rispetto ai quattro omicidi per cui è stato condannato. “Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari” delle vittime, ha detto Battisti. L’ex Pac ha parlato delle sue “responsabilità. Ma non farò i nomi di nessuno”. Ha reso queste dichiarazioni davanti al pm di Milano Alberto Nobili. Secondo il procuratore Francesco Greco, l’ammissione di Battisti “fa giustizia di tante polemiche che ci sono state in questi anni. L’ammissione rende onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano e fa chiarezza su un gruppo, i Pac, che ha agito dalla fine degli anni Settanta in modo efferato”.

Nobili ha detto che “tutto quello che è stato ricostruito nelle sentenze definitive sui Pac, i quattro omicidi, i tre ferimenti e una marea di rapine e furti per autofinanziamento, corrisponde al vero”. Per Nobili si tratta di “un riconoscimento importantissimo al lavoro dei magistrati, una sorta di ‘onore delle armi’ per chi lo ha inquisito”.

Battisti è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso: quello del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, Milano e del commerciante Lino Sabbadin, a Mestre il 16 febbraio 1979. Infine, l’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Fino ad oggi Battisti si era finora sempre dichiarato innocente.

Aggiornato il 25 marzo 2019 alle ore 14:37