Il Grande Slam

È un messaggio chiaro a Sergio Mattarella quello della Basilicata, passata al centrodestra dopo 25 anni di sinistra al governo, una sconfitta clamorosa, che pesa e tanto, nel conto elettorale nazionale. Insomma in caso di crisi dell’Esecutivo, nessun gioco di fantasia sarebbe possibile, qualche mese di “Casellati “al massimo, e poi il voto, punto, tertium non datur.

Dunque il ragionamento sul trionfo, sul grande slam del centrodestra, deve partire da due realtà, la prima che insieme si vince sempre, la seconda che serve tornare al voto e presto. Sarebbe imperdonabile, infatti, dare tempo a Zingaretti di rinvigorire il Pd, insomma adesso è certo, tornerà il bipolarismo e i grillini staranno a sinistra, verrebbe da dire, anziché appassionatamente, tutti insieme ipocritamente. Qui non si tratta di ipotesi, alle prossime elezioni, il fronte di sinistra sarà fatto dai postcomunisti e dai cattocomunisti, da Nicola Zingaretti a Beppe Grillo, ai cespugli vari dell’armamentario di una sinistra, riciclata e vecchia.

Parliamo di quel progetto di Pier Luigi Bersani, gradito a Mattarella, che non è riuscito, solo per l’opposizione di Renzi, insomma non è per Salvini, ma per via di Renzi che dopo il 4 marzo, non sia riuscito l’ennesimo ribaltone elettorale. Ecco perché, oggi, dopo l’ulteriore vittoria del centrodestra e il progressivo crollo dei Cinque Stelle, il dado è tratto, da una parte Pd coi grillini, dall’altra una destra liberale, dalla Lega a Forza Italia, insomma il cerchio è chiuso, questo è lo schema. Perciò Salvini deve fare presto, perché la sinistra tutta insieme, anche coi grillini ridotti al 15 per cento, non solo arriva intorno al 40 e passa, ma dispone di agganci e di riferimenti, capziosi e potenti.

Insomma coi postcomunisti, cattocomunisti, neocomunisti c’è poco da scherzare, meno che mai quando sono feriti e alla ricerca di vendetta, quando si organizzano per reagire, come va facendo Zingaretti. Per farla breve, che piaccia o meno, per vincere e in modo netto, la Basilicata lo conferma ancora, il centrodestra deve stare insieme, compresa forza Italia che tiene e tiene bene, il suo 10 per cento serve, eccome. Del resto il messaggio dell’ultima vittoria è, fate presto, chiudete un’alleanza di Governo che porta guai, non date tempo alla sinistra che è come l’araba fenice, riunite il centrodestra e andate al voto quanto prima.

Ecco perché Salvini deve farsene una ragione, anziché crogiolarsi, coi comunisti non si tratta, non ci si allea, non si temporeggia mai, figuriamoci coi grillini ignoranti e opportunisti come sono.

Maggio dovrà essere il confine, tirare oltre sarebbe imperdonabile, ascolti il vicepremier, ascolti il popolo leghista, gli italiani al governo, vogliono il centrodestra, e basta.

Aggiornato il 25 marzo 2019 alle ore 12:30