Flat tax, tensioni tra Lega e M5s

La Flax tax rappresenta un nuovo terreno di scontro tra leghisti e pentastellati. Le simulazioni del Tesoro ieri hanno stimato in quasi 60 miliardi in costo dell’intervento. Ma Matteo Salvini ha voluto “correggere” le cifre. Il ministro dell’Interno, ai microfoni di Rtl, ha detto che “sono numeri strampalati. Non siamo al Superenalotto. I numeri li contiamo con più precisione. Per la prima fase della Flat tax per le famiglie, per un primo colpo sostanzioso, non per tutti ma per tanti, servono 12-15 miliardi. E sarebbe una rivoluzione epocale”.

Anche il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, ha detto la sua sul tema divisivo. “La nostra proposta di flat tax familiare – ha affermato – è fattibile e ricordo che fa parte del contratto di governo. Spero di poterla illustrare al più presto a Luigi Di Maio. La misura avrebbe lo stesso impatto sui conti pubblici che ha avuto il reddito di cittadinanza”. Rispetto alle risorse per finanziarla Siri ha detto che si potrebbe cominciare “dai tagli di spesa e con la rimodulazione delle tax expenditures”.

Ma la ministra grillina per il Sud Barbara Lezzi, intervenuta a Radio 24, ha detto che “la flat tax costa 60 miliardi di euro e il nostro Paese non se li può permettere, dunque è una promessa che non si può mantenere”.

Sulla questione è intervenuto Nicola Zingaretti, su Radio Capital. Il segretario Pd ha attaccato duramente il governo gialloverde. “La Flat tax – ha detto – è una bufala senza spazi fiscali per sostenerla. L’hanno subito fatto capire a Salvini. L’insofferenza viene dagli imprenditori del Nord che hanno capito la mutazione genetica della Lega, che per prendere voti in tutta Italia paralizza il Paese. Serve la progressività delle imposte, non l’illusione che se i ricchi hanno più soldi spendono di più. Queste sono le teorie di Paperon de Paperoni, non di Paperino e Qui Quo Qua”.

Aggiornato il 18 marzo 2019 alle ore 12:12