Conte smentisce la “mini-Tav”

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti apre alla “Mini-Tav”. Ma Giuseppe Conte smentisce. Secondo una nota del dicastero guidato dal pentastellato Danilo Toninelli, “l’ulteriore supplemento della analisi costi benefici sul Tav Torino-Lione, che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla presidenza del Consiglio”.

Ma da Palazzo Chigi è arrivata la smentita: “Il premier Giuseppe Conte non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav né ha mai richiesto un ulteriore contributo all’analisi costi-benefici dell’opera, contributo che è stato invece sollecitato dal Mit”.

Frattanto, il Pd va all’attacco di Toninelli. Poiché il ministro ha ribadito “profondamente, come M5s”, il suo no alla Tav “senza alcun pregiudizio”. Ma la capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera Raffaella Paita ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia per Toninelli che ha bloccato i cantieri in tutta Italia, ha preso in giro gli italiani e per essere stato di fatto commissariato”.

Secondo la Paita, “da questa vicenda emerge una sola certezza: Toninelli deve dimettersi per avere detto che lo scavo non era mai iniziato salvo poi dal suo ministero scrivere che ci sono già diversi chilometri scavati del tunnel di base oltre ai 25 chilometri di gallerie servizio. Ha mentito o è incapace”.

Aggiornato il 01 marzo 2019 alle ore 17:37