Scontro totale fra Italia e Francia

venerdì 8 febbraio 2019


Parigi ha deciso di richiamare l’ambasciatore a Roma Christian Masset “per consultazioni”. Un vero e proprio strappo diplomatico tra Francia e Italia. La tensione tra Emmanuel Macron e il governo gialloverde è ormai altissima. La classica “goccia” di troppo sarebbe stato l’incontro tra una delegazione pentastellata e alcuni esponenti dei gilet gialli alle porte della capitale francese. In una nota ufficiale del Quai d’Orsay, il ministero degli Esteri transalpino, si legge che “la Francia, da molti mesi è oggetto di accuse ripetute, attacchi senza fondamento, dichiarazioni oltraggiose. E questo non ha precedenti dalla fine della guerra”. Il richiamo dell’ambasciatore francese non sarebbe “permanente”. Ma la decisione sarebbe stata presa perché “era importante mandare un messaggio”. Lo ha spiegato Benjamin Griveaux. Il portavoce del governo francese ha parlato di “scortesia” a proposito dell’incontro dei grillini con i gilet gialli. Per Griveaux, “le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini non hanno impedito all’Italia di entrare in una recessione economica. Noi non abbiamo fatto battute”.

Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli prova a smorzare i toni. In realtà, rincara la dose: “La Francia è un popolo amico. Non c’è nessun tipo di scontro. Ma Parigi commise un grave errore nel 2011 e ne stiamo pagando le conseguenze noi italiani principalmente. È un peccato che non chiedano scusa. L’Africa è un continente che richiede un approccio completamente diverso e chi lo deve fare è la Francia. Stiamo interloquendo. Macron non deve arrabbiarsi. Il suo partito è alleato con il partito d’opposizione italiano. Che stranezza c’è se un partito di maggioranza va ad incontrare dei candidati o membri di un partito d’opposizione francese. Da quando è vietato?”.

Ma la pasionaria dei gilet gialli sconfessa clamorosamente i Cinque stelle. Jacline Mouraud, tra le principali leader dei gilet gialli, fondatrice del Movimento Les Emergents, attacca la missione del vicepremier italiano Luigi Di Maio in Francia. “Francamente – sostiene – quanto accaduto mi pare poco serio. Ho l’impressione di essere nel cortile della ricreazione. Di Maio pensi all’Italia. Dopo questa telenovela ho solo voglia di dire una cosa: ma occupatevi di casa vostra. Non si fa politica con le ingerenze in altri Paesi, non abbiamo bisogno di forze straniere in casa nostra”.

Frattanto, la Francia avrebbe cambiato idea sui migranti della Sea-Watch 3. Fonti del Viminale sostengono che Parigi “prenderà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici e appoggerà l’Italia per chiedere rimpatri più efficaci”. Il ministero dell’Interno “prende atto che anche i francesi non vogliono clandestini. Ora ci si aspetta che Parigi dimostri con i fatti la buona volontà, collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano”. Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato duramente la notizia. “Faremo a meno della Francia – ha detto – non dei francesi che sono un popolo stupendo. Evidentemente, chi sta governando ha le idee un po’ confuse. La Francia ha respinto negli ultimi due anni 60mila migranti. Ognuno risponde alla propria coscienza e io sono contento di quello che abbiamo fatto”.


di Ugo Elfer