Allo sbando

Sulla finanziaria e sui provvedimenti tutt’ora in corso abbiamo già scritto, si tratta di scelleratezze politiche da incapaci, oltreché di copia e incolla del peggio del passato, rattoppi peggiori dei buchi sulla pelle degli italiani. Oltretutto nessuno sa, come, quando e quanto funzioneranno, l’unica certezza che abbiamo è il costo enorme sul debito e sul futuro, del reddito e di quota 100 specialmente. Per non parlare degli effetti collaterali di queste demenzialità, perché il reddito favorirà furbetti e lavoro nero, quota cento diseguaglianze e divaricazioni sociali e territoriali.

Insomma viene da ridere a sentir parlare di cambiamento e rinnovamento, quando per un verso si va allo sbando e per l’altro si copia e male i governi precedenti. Del resto sul Tfr degli statali si chiamano le banche così come fece Matteo Renzi per l’anticipo pensionistico, sulla Carige si copia il provvedimento Boschi, per la rottamazione si ricalca quella di Padoan, e lo straccio di pseudo flat-tax è sulla linea di quella Renzi-Gentiloni.

Come se non bastasse, dei precedenti Governi è stata confermata la follia della fattura elettronica, mantenuta anzi raddoppiata la salvaguardia Iva, e il reddito di inclusione, deformato, devastato e trasformato nel regalo di cittadinanza. Per non dire che della rivoluzione fiscale promessa si è attivata la regola dello spionaggio dei conti e l’aumento degli interessi di multe e sanzioni sulle cartelle, l’ecotassa e l’incremento dell’Imu; roba da rimpiangere Monti e Befera.

Dulcis in fundo, la giustizia, per la quale, da una parte si modifica la “prescrizione” nello stile Kgb, dall’altra si fanno cene d’élite nei locali vip di Roma per riformarla… Insomma, uno sbando, una sceneggiata e basta. Se ci fosse il grande Totò direbbe “ma mi faccia il piacere!”. Altro che cambiamento e rinnovamento, qui siamo in mano ad un gruppo di incapaci che scopiazzano male e promettono peggio, vivono alla giornata per suggestionare gli italiani in cambio del consenso.

Ecco perché siamo allo sbando, è tutto incerto, ogni giorno cambiano cifre, tempi e modi dei provvedimenti, insomma con rispetto è un gran casino e parlare solo d’immigrazione non può bastare, oltretutto con gli sbarchi che continueranno, senza un blocco navale, come dice giustamente Giorgia Meloni.

Per concludere, oltre allo sbando, resta la certezza che con le Europee cambierà tutto, gli elettori parleranno a maggio, del resto solo ad ascoltare i grillini fino ad ora c’è voluto stomaco e coraggio.

Aggiornato il 17 gennaio 2019 alle ore 11:26