Una pessima annata

Sorvoliamo sui discorsi di fine anno, da quello scontato di Sergio Mattarella a quello ridicolo di Beppe Grillo. Del resto gli italiani di sermoni ne hanno sentiti talmente tanti da averci fatto “il callo”. Insomma, le parole non bastano.

Oltretutto, specialmente in certi casi, potendo fare e molto, meglio sarebbe utilizzare queste prerogative per interventi mirati e determinanti nell’indirizzo delle cose del Paese. Sia come sia, il 2019 si annuncia una pessima annata, a partire dagli effetti negativi di una finanziaria scellerata e dai limiti di una maggioranza inadatta e totalmente impreparata alle necessità vere del Paese. Qui non si tratta solo delle ridicolaggini di Toninelli, Castelli, oppure Di Maio, e nemmeno della inadeguatezza di Conte, ma si tratta di un intero Esecutivo che non è all’altezza, proteso al consenso e non al bene dell’Italia. Un Governo che pur di raccattare qualche voto ha fatto strame della crescita e dello sviluppo, sfornando una legge di stabilità assistenziale, comunista, pauperista.

Ecco perché diciamo che al posto dei bei discorsi sarebbero stati più utili interventi preventivi, anziché liberatori di una maggioranza che ovviamente avrebbe fatto danni come sta facendo. Pensiamo solo che da oggi scatterà la demenzialità della fattura elettronica, una vergogna solo italiana, da oggi aumenterà a volontà dei sindaci l’aliquota dell’imbudella Tasi, da oggi partirà l’ecotassa, il web tax, lo spionaggio fiscale.

Da oggi, amici cari, partirà l’imbroglio della quota 100, che non solo non porterà nuova occupazione, ma rafforzerà le ingiustizie della “Fornero”, altro che abrogazione e cancellazione della follia voluta da Monti. Da oggi, infine, si avvierà la più grande scelleratezza della nostra storia, assieme a quella delle baby pensioni che ci hanno rovinati: il reddito di cittadinanza, una pazzia che pagheremo per decenni.

Insomma, da oggi partiranno le assurdità di una coalizione che anziché pensare al futuro, alla crescita, allo sviluppo del sud, alla libertà d’impresa, alla qualità della vita e della democrazia, ha pensato all’ipnosi elettorale, specialmente nel Mezzogiorno. Per farla breve, da oggi pagheremo le scriteriatezze dei pentaleghisti, le false promesse, i falsi giuramenti. Insomma, inizia male, ecco perché lo scriviamo e lo scriveremo, sperando che soprattutto Matteo Salvini riascolti le parole che diceva in campagna elettorale e in un sussulto d’orgoglio ci ripensi, magari subito.

Aggiornato il 02 gennaio 2019 alle ore 12:58