La politica del circo

Sia chiaro, da più di trent’anni gli italiani si ritrovano governati da un teatrino della politica, da un circo buffo e negativo; eppure stavolta con i pentaleghisti lo spettacolo è addirittura peggiore.

In Italia, l’ultimo Governo grande, autorevole e capace, fu quello di Bettino Craxi, a cavallo della metà degli anni Ottanta. Chi parla d’altro, mente sapendo di mentire. Da quel momento, complice la vergognosa storia di Tangentopoli che, guarda caso, spazzò tutti tranne i cattocomunisti, in realtà il Paese non si è più ripreso. Del resto è piuttosto noto di quanto le “toghe rosse” si preoccuparono di spianare la strada alla gioiosa macchina comunista di Achille Occhetto, affiancata e sostenuta dalla Democrazia Cristiana di sinistra.

Insomma, una storia opaca di cui molto si dovrà scrivere ancora. Eppure il colpaccio non riuscì del tutto, grazie all’imprevista e provvidenziale discesa in campo di Silvio Berlusconi. Apriti cielo. Da allora in alternanza si sono rincorsi governi fragili e proni all’Europa, peggio, molto peggio quelli di Romano Prodi, dei cattocomunisti insomma, ma poco cambia per l’Italia e per la crisi. Governi segnati da tradimenti, trappole, ribaltoni, agguati politici e licenziamenti; per farla breve, un teatrino brutto, che è scattato soprattutto con gli Esecutivi di centrodestra. Insomma un circo strano, pronto a mettersi in moto tutte le volte che ha perso il centrosinistra, e che, al netto degli imperdonabili errori del Cavaliere, guarda caso, ha sabotato sempre il centrodestra.

Per dirla tutta, i livelli decisivi del Paese, teatrino per teatrino, hanno sempre preferito quello a sinistra, radical chic, cattocomunista, come se il male fatto da loro fosse migliore del contrario, ipocrisia pura. Sia come sia, siamo passati da un sabotaggio politico all’altro, solo per impedire che un Governo autorevole di centrodestra prendesse piede e largo. Basti pensare al 2011, all’Esecutivo Monti. E il 4 marzo scorso la storia si ripete, a vincere non è stato Beppe Grillo, ma il centrodestra, eppure ancora, guarda caso, si è fatto di tutto per evitare che il Paese finisse alla coalizione vincente.

Ecco perché parliamo di una politica da circo, si è dato campo libero ad un movimento guidato da un comico che non solo non aveva la maggioranza, ma al contrario dove governa è un fallimento, è un disastro. Verrebbe da chiedersi: come mai? Come mai si è esposto il Paese a un rischio tale? Certo Matteo Salvini ha sbagliato ad accettare, ma il risultato è l’ennesimo Esecutivo di sinistra, perché comanda sempre il mondo postcomunista. Quel contrappeso che la Lega avrebbe dovuto imporre non c’è e non si vede, anzi è il contrario. La Lega si è piegata allo statalismo, all’assistenzialismo, allo spionaggio fiscale, al giustizialismo, al pauperismo grillino. Alla faccia del check and balance di Matteo Salvini, soprattutto alla faccia della libertà d’impresa, dello sviluppo, della flat tax, alla faccia del pluralismo economico e dello sviluppo.

Chiudiamo male il 2018, per via di una finanziaria demenziale e comunista, aumenteranno le tasse, il centralismo, la disoccupazione, il debito pubblico, aumenteranno i furbetti e gli imbroglioni, non cresceremo e il 2019 sarà peggiore, forse addirittura in recessione. Deve finire, così non può andare, questo Governo è un rischio che non possiamo permetterci, speriamo che alla prima occasione qualcuno ritrovi la ragione. Buon anno.

Aggiornato il 28 dicembre 2018 alle ore 17:59