Tassa su auto inquinanti: dietrofront del governo

giovedì 6 dicembre 2018


Incentivare l’acquisto di auto elettriche o ibride e tassare le utilitarie. Il governo fa marcia indietro dopo la protesta di imprese e sindacati. Ma un emendamento alla manovra ha riaperto la polemica. Un’iniziativa pentastellata approvata nella notte tra martedì e mercoledì alla manovra di Bilancio prevede incentivi dai 1.500 ai 6mila euro per chi acquista, tra il 2019 e il 2021, un’auto nuova con emissioni tra zero e 90 grammi per chilometro di anidride carbonica: elettrica o ibrida. La norma introduce di fatto una nuova tassa da 150 a 3mila euro per chi sceglie invece le utilitarie. Quelle auto che presentano valori di emissioni superiori ai 110 grammi per chilometro.

In un primo momento il vicepremier aveva parlato di “un bonus-malus sulle auto che permette di pagare meno tasse. Le auto elettriche costeranno di meno e finalmente le portiamo sul mercato”. Entusiasmo poco condiviso da imprese e sindacati. L’Anfia, l’associazione della filiera automobilistica sostiene che “se prendiamo il modello più venduto in Italia, la Panda 1.2 prodotta a Pomigliano, tra le vetture non ibride con le più basse emissioni di CO2, con il nuovo sistema si pagherà un’imposta dai 400 ai 1.000 euro. Il vantaggio sarà solo per chi comprerà costose auto elettriche”. Secondo Federauto, “la norma disincentiva le vendite con gravi conseguenze occupazionali”. Marco Bentivogli, della Fim Cisl, parla di “ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente”. Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica, è convinto che “finirà che gli operatori del settore auto e i lavoratori dovranno scendere in piazza insieme. Il governo è di nuovo riuscito a unire imprese e lavoratori nella protesta”.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è “assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su beni già ipertassati e più tassati d’Europa. Non credo che uno abbia una macchina vecchia per piacere ma perché non ha la possibilità”. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha chiarito che “non esiste nessuna nuova tassa per auto già in circolazione. Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina non pagherà un centesimo in più”. Per Di Maio, si tratta di “premiare chi decide di comprare un’auto nuova meno inquinante, dandogli un incentivo fino a 6.000 euro. Questa è l’idea della norma pensata dal governo, che disincentiva chi sceglie un’auto più inquinante”.


di Redazione