Aeroporti siciliani, la strada è “l’accorpamento”

mercoledì 5 dicembre 2018


Fondere in un’unica gestione gli aeroporti “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi e “Falcone e Borsellino” di Palermo-Punta Raisi. È l’idea del governatore siciliano Nello Musumeci. L’accorpamento dei due scali sotto l’egida di una società potrebbe determinare una serie di vantaggi per una vasta area: occupazione, sviluppo e crescita. Sul versante opposto, sarebbe auspicabile la gestione unica degli scali del “Vincenzo Bellini” di Catania-Fontanarossa e del “Pio La Torre” di Comiso. Parliamo, in termini assoluti, di aeroporti sui quali transitano milioni di passeggeri.

Musumeci sostiene la necessità di “creare un’unica società che gestisca gli aeroporti di Punta Raisi e Birgi”. Secondo il governatore, “lo scalo di Trapani, per essere competitivo, deve entrare nel sistema di un aeroporto più grosso”. Musumeci auspica “un unico sistema, uno funzionale all’altro”. E per ottenere questo risultato, “Trapani non può più puntare solo sui passeggeri.  Lo scalo deve diventare appetibile anche per il trasporto merci”. A mio avviso, le gestioni aeroportuali da quattro dovrebbero diventare due, garantendo occupazione, anzi rilanciandola.

Nella sua visita all’aeroporto di Trapani Musumeci ha parlato con i vertici di Airgest sulla situazione dello scalo. Il presidente ha detto che la Regione Siciliana sta facendo di tutto per rilanciare l’aeroporto trapanese e, più in generale, per tutti gli aeroporti siciliani. La verità è che bisogna fare presto. E di più. Quali possono essere le soluzioni in campo? La prima potrebbe riguardare una fusione tra Palermo e Trapani allargata a Pantelleria. Sarebbe un’ottima strada per creare un polo aeroportuale della Sicilia Occidentale. Allo stesso tempo, andrebbe affrontata una seconda fusione che riguarderebbe Catania e Comiso e si rivolgerebbe alla Sicilia Orientale.

Una “provocazione” è stata lanciata da Paolo Angius, il presidente di Airgest, la società di gestione dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi. “Se Palermo non fosse interessata alla fusione con Trapani – ha detto Angius – Birgi potrebbe guardare ad Oriente verso Catania e Comiso. Perché Trapani da sola non può stare”. L’aeroporto di Trapani vive da tempo una stagione di difficoltà finanziaria. L’accorpamento sembra l’unica strada possibile. L’extrema ratio, secondo il presidente Musumeci, è “la creazione di un’unica società di gestione di tutti gli aeroporti siciliani”. Un fatto è certo. Oltre a Trapani, anche Comiso vive una stagione difficile. Non si può attendere l’estate per assumere le decisioni opportune. Gli aeroporti siciliani vantano uno straordinario potenziale. Ma è arrivato il tempo delle decisioni. Non più rinviabili.


di Andrea Di Falco