Reddito di cittadinanza: dove, come, quando e perché

Il “Reddito di cittadinanza” è tra tutte le trovate che i peggiori governi hanno imposto al nostro Paese, quello che ha provocato i peggiori guasti prima ancora di essere effettivamente attuato.

Pensate un po’: per la sola questione della “copertura di bilancio” (quello del 2019) si è arrivati all’interno della (cosiddetta) coalizione di maggioranza ai ferri corti, tanto che si parla di un “rimpasto”, con il quale sarebbero espulsi ministri non allineati, mentre i rapporti tra 5 Movimento Stelle e Lega si sono incrinati e si profilano rotture.

Per la “copertura” di questa coalizione siamo arrivati alla “procedura di infrazione”, con l’Unione europea, con una “multa”, intanto, che non si saprà come pagare. Ma la stessa nostra appartenenza all’Unione europea è oramai in discussione. Solo negli ultimi giorni, però, si è cominciato a discutere di ciò che l’effettiva elargizione potrà comportare. Pare che il rifiuto dei posti di lavoro temporaneo con retribuzione ai minimi cominci a divenire reale e a diffondersi in varia misura e con varietà di condizioni nelle diverse provincie.

Non si è ancora profilata la questione delle spettanze e dei suoi limiti. Ma è certo che rappresenterà la più grave delle questioni. I 5 Stelle si vantano, nientemeno, di essere quelli che, quando le cose le dicono, le fanno. Dovrebbero aggiungere che prima ancora di farle, solo col dirle fanno danni e assai gravi. Figuriamoci quando le avranno fatte.

Aggiornato il 16 novembre 2018 alle ore 11:22