Autogol proibizionista di Salvini

Ricominciare con la ridicola propaganda nelle scuole per auspicare un nuovo inasprimento proibizionista contro il consumo delle droghe?

Ieri Matteo Salvini ha compiuto l’errore – l’autogol – che già fu fatale per politici che prima di lui avevano provato questa ennesima mossa propagandistica sulla pelle dei drogati. In una scuola ha detto ai ragazzi che per lui chi spaccia, anche i piccoli spacciatori, è un “nemico” e che ovviamente vorrebbe buttare la chiave. Non ha calcolato quanta iella politica ed esistenziale portino queste dichiarazioni. Eppure da Craxi a Iervolino fino a Giovanardi e Fini, questa pazza idea di fare i “Duterte de’ noantri”, oltre a portare leggi assurde e forcaiole e a sovraffollare le carceri, ha recato con sé la rovina a breve termine di chi si è fatto portabandiera di un inutile rigurgito proibizionista che in realtà favorisce solo il mercato della droga clandestina. Basti pensare alla fine che ha fatto Gianfranco Fini, a un passo da una condanna per riciclaggio per i propri rapporti con un boss delle slot machines, Francesco Corallo, che in passato aveva avuto anche problemi di suoi parenti stretti proprio con il mondo del narcotraffico in Centro America. Una nemesi al limite della farsa.

Un vero uomo di destra, intesa come liberale e non semplicemente populista e sovranista qualunque cosa significhino questi due aggettivi iperabusati, dovrebbe invece fare propria la lezione di Marco Pannella: la droga e chi la traffica si combattono con un sistema internazionale di legalizzazioni delle sostanze che rendano non più appetibile il narcotraffico come business per le varie mafie transnazionali.

A cominciare dalla cannabis, che poi in fondo è quasi una non droga, con effetti terapeutici positivi su tante tipologie di malati, anche gravi, che sopravanzano di gran lunga le controindicazioni. Sicuramente minori che per l’uso del tabacco o dell’alcool. Un uomo di destra dovrebbe essere pragmatico e vincente in questo campo e affrontare il problema senza piagnonismi proibizionisti e forcaioli. Che ci andate a fare nelle scuole a dire ai ragazzini di non drogarsi? A dare loro uno stimolo di trasgressione che fino a quel momento non avevano avuto? Metteteli invece in condizione di non incontrare più spacciatori per strada che la legalizzazione della cannabis farebbe quasi certamente scomparire nel medio e lungo periodo. Lo sanno anche i sassi ma i politici demagoghi fanno finta di niente. Meglio cercare nuovi nemici tra gli ultimi della terra e urlare “in galera” o “buttiamo la chiave”. Così però non si governa, così si diventa solo fenomeni da baraccone per i talk-show.

Aggiornato il 15 novembre 2018 alle ore 12:01