Numero chiuso Medicina, il governo l’abolisce poi ci ripensa

Sul numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di Medicina va in scena il caos. All’interno di una nota stampa sulla manovra si fa riferimento all’abolizione del numero chiuso. Una novità della quale sono all’oscuro persino i ministri dell’Istruzione Marco Bussetti e della Salute Giulia Grillo. “Voglio essere sincero – sostiene Bussetti – a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche”. In seguito, la Grillo e Bussetti diramano un comunicato stampa congiunto, nel quale sostengono soltanto di avere chiesto un aumento degli accessi e delle borse per le specializzazioni di Medicina.

“Abbiamo chiesto – affermano i due ministri – in sede di Consiglio dei ministri di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. È un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza che il governo intende onorare. Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi. Per assicurare l’aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso, a breve sarà convocata una riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui”.

Interviene anche la presidenza del Consiglio, compiendo una parziale marcia indietro. “Si tratta – si legge in una nota di Palazzo Chigi – di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.

In buona sostanza, la cancellazione del numero chiuso non dovrebbe avvenire immediatamente. Con l’apertura a tutti, dall’anno accademico 2019-2020, a Medicina gli iscritti, con tutta evidenza, si moltiplicherebbero notevolmente. È anche vero che abolire il numero chiuso senza aumentare le borse di specializzazione non consentirebbe l’aumento del numero degli specialisti.

Aggiornato il 16 ottobre 2018 alle ore 15:37