Caso mensa a Lodi: retta massima per i figli di stranieri

lunedì 15 ottobre 2018


La norma “antifurbetti” del Comune di Lodi che disciplina i servizi scolastici tra cui la mensa e lo scuolabus sta scatenando una polemica dalle proporzioni inimmaginabili.

Il Comune guidato dalla sindaca leghista Sara Casanova ha stabilito che per accedere alle agevolazioni tariffarie bisogna presentare la documentazione Isee. Ma non basta. Per gli stranieri è prevista una documentazione aggiuntiva, da richiedere nel proprio paese d’origine e poi da far tradurre in italiano, per attestare l’effettiva nulla tenenza di qualsiasi tipo di bene. A causa della difficoltà oggettiva ad ottenere questo documento, anche dovuta alle diverse burocrazie, molti stranieri rinunciano del tutto a richiedere le agevolazioni. Il risultato è che si ritrovano a dover pagare la tariffa della fascia più alta senza averne le reali possibilità economiche. Questo il processo che ha portato più di 300 famiglie non italiane a vedere preclusa la mensa per i propri figli.

Le reazioni del mondo politico e non si sono fatte aspettare. Il presidente della Camera Roberto Fico da Napoli ha dichiarato: “Nel momento in cui si fa una delibera che in modo conscio o in modo inconscio crei delle discriminazioni così importanti si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa”. E aggiunge “Questi bambini non potevano andare in mensa perché non se lo potevano più permettere essendosi ritrovati all'improvviso nella fascia più alta; sono stati raccolti circa 60mila euro per permettere di andare a scuola fino alla fine di dicembre e questo è fondamentale. Ci rendiamo conto come ogni volta che si crea un'ingiustizia il nostro Paese è pronto a rispondere”.

Il vicepremier Luigi Di Maio già ieri su Facebook aveva commentato la vicenda: “I bambini non si toccano! Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli: questo Stato sarà sempre dalla parte dei bambini".

Da parte sua il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, sempre su Facebook, ieri sera ha postato: “La brava Sara Casanova non ha chiuso la mensa agli immigrati, ma il Comune darà agevolazioni solo a chi ne ha realmente diritto”. Stamattina ha poi aggiunto: “gli immigrati regolari e perbene sono i benvenuti e sono i miei fratelli, quelli che si fingono nullatenenti e non pagano una lira di tasse, se prendono contributi pubblici e poi gridano al razzismo quando vai a fare dei controlli, non sono miei amici. Gli stranieri devono fornire documentazione del loro Paese d'origine, dove magari hanno proprietà e disponibilità economiche, ma se non è possibile il Comune si fiderà della buonafede".

E mentre la sindaca, intervistata dall’Ansa, ribadisce il suo pieno sostegno alla normativa, il vescovo Maurizio Malvestiti ha ricordato che “la scuola deve accogliere tutti, con pari diritti e doveri. Se ci sono problemi i bambini non vanno coinvolti”.


di Redazione