I Cinque Stelle frenano sulla legittima difesa

“La difesa è sempre legittima” affermavano dalle parti di Via Bellerio. E in effetti per la Lega la legittima difesa è stata sempre un punto fermo del programma. Ora che al governo il Carroccio vive in simbiosi con il Moviemnto 5 Stelle, però, le cose si fanno più complicate.

Per la Lega resta una priorità. Ma per il M5S si tratta di una materia che “va comunque approfondita e studiata a fondo”. L’esame dei disegni di legge sulla legittima difesa prende il via in commissione Giustizia del Senato, ma registra sensibilità diverse nell’esecutivo e incassa la protesta dell’Anm con il presidente Francesco Minisci che definisce la normativa sulla legittima difesa “già ben regolamentata”.

I 5 Stelle sono più cauti nell’affrontare la materia perché, come spiegano il Guardasigilli Alfonso Bonafede e il senatore Francesco Urraro, nessuno vuole “la liberalizzazione delle armi” e trattandosi di questioni delicate si necessita “di tutti gli approfondimenti del caso”.

I leghisti, invece, insistono e parlano, come fa il sottosegretario Jacopo Morrone, di una priorità che il governo vuole veder votata a breve. È vero che il ministro dell’Interno Matteo Salvini minimizza escludendo che ci siano divisioni nell’esecutivo sul punto. E che lo stesso Bonfade sottolinea come sulla questione il governo sia compatto. Ma la dichiarazione del premier Conte secondo la quale il governo è consapevole che sul piano applicativo giurisprudenziale della legittima difesa si siano create delle incertezze che vanno risolte, fa capire che i tempi per un’approvazione della riforma non saranno poi così rapidi.

Aggiornato il 19 luglio 2018 alle ore 11:36