L’Italia è assediata da Ong e banche estere

Il braccio di ferro tra Governo e poteri forti (alta burocrazia, vertici bancari italiani ed europei, multinazionali…) non sembra conoscere tregua e va avanti senza esclusione di colpi. A volere la caduta del Governo giallo-verde sono i potentati bancari, Confindustria e le multinazionali (che tra l’altro finanziano le Ong attive nel Mediterraneo). Non più di un mese fa si assisteva in un bar della romana via Nazionale a uno scambio di battute tra due dirigenti di Bankitalia: il più anziano domandava al più giovane: “Secondo te le banche italiane danno retta al Governo o ai suggerimenti dei Paesi guida dell’Unione europea?”.

Una domanda retorica, che sa tanto di affermazione. Di fatto il principale nemico dell'attuale Esecutivo sono i poteri bancari che, in nome dei vari accordi di Basilea, potrebbero ordire chiusure di rubinetti, ostacoli al credito e, soprattutto, orchestrare politiche creditizie contrarie a quelle auspicate dall'attuale Esecutivo.

Particolari certo ben noti al vicepremier Luigi Di Maio che, non a caso, al termine della sua visita a Gioia Tauro (nello stabilimento dell'imprenditore Antonino De Masi) ha detto senza mezzi termini: “Il sistema bancario la deve pagare perché ha avuto un atteggiamento arrogante, infischiandosene dei risparmiatori e dello Stato, ed è stato protetto da ambienti politici sia in questa regione che a livello nazionale. Se vogliamo sostenere le imprese dovremo ridurre l'arroganza di certe organizzazioni – ha sottolineato Di Maio – quelle illegali e anche di alcune legali”.

E già si mormora che l'organizzazione, altrimenti nota come “massoneria bancaria toscana”, starebbe mettendo a punto manovre antigovernative tramando a livello bancario con francesi e tedeschi: non è un mistero che Matteo Renzi sia uno degli uomini immagine di questa struttura che, pare, vanti proseliti trasversalmente nel sistema pubblico italiano. Infatti è stata immediata la replica Twitter di Ivan Scalfarotto (uomo del sistema Pd): “Il sistema bancario la deve pagare? Ma come parla? Ma cosa dice? Il ministro del Suicidio Economico non si smentisce mai”. Evidentemente Scalfarotto non vuole volutamente ricordare le migliaia di vittime del sistema bancario, come i truffati dalle banche popolari (soprattutto toscane e venete), gli usurati, le vittime continue del signoraggio, come gli ostacoli alla crescita opposti da un sistema che raccoglie i risparmi degli italiani e li reinveste in Francia e Germania.

Ora corre voce, ovviamente tra gli addetti ai lavori, che tra le tante scuse per mettere a stecchetto l'Italia ci sarebbe la linea franco-tedesca di chiudere il rubinetto europeo dei soldi. Una misura che scatterebbe per una motivazione fumosa ma gravissima: usata in passato dalle banche europee per chiudere le linee di credito alla Serbia di Slobodan Milošević. Ovvero apporre ostacoli al credito in Italia e contingentare la moneta per “sospetti crimini contro l'umanità”. Una manovra che rientra comunque tra le storiche prerogative della Vecchia Europa, quella che sui diritti dell'uomo finanzia convegni e politiche da prima di ogni altro Paese.

A fortificare questa linea (soprattutto francese) si sarebbe aggiunta alla denuncia maltese (spinta dai francesi dopo il caso Aquarius) anche quella dell'Ong Open Arms, che ha già portato presso la Corte internazionale europea il video con i cadaveri di una migrante e di un bambino a bordo di un relitto in acque libiche: la Ong accusa la guardia costiera di Tripoli e il Governo italiano. La Ong afferma che “quanto accaduto è conseguenza diretta del fatto che si tratta con le milizie armate e si dice all'Europa che la Libia è un Paese sicuro”. Poi il fondatore dell'Ong Proactiva dice che “è la conseguenza diretta del non lasciare lavorare le Ong che salvano vite umane in mare”. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha respinto la ricostruzione della Ong. Ma è evidente che, per riportare l'Italia ad essere campo profughi d'Europa, oggi è stata concertata un'azione bancario-giudiziaria contro il nostro governo. Ovvero, a livello internazionale intendono procedere contro l'Italia per “crimini contro l'umanità”, parimenti chiudere il rubinetto dei soldi, forti del fatto che le banche danno retta a poteri esterni al Belpaese.

A questo punto non è da escludere che riprenda forma l'uscita dell'Italia dall'Euro, per altro gradita ai Paesi di Visegrád. Comunque la sensazione è sempre più quella di una Nazione bloccata da forze esterne al sistema paese.

Aggiornato il 19 luglio 2018 alle ore 10:29