Salvini: “Lunedì si chiude o parola al Colle”

Il contratto di governo Lega-M5s è quasi pronto, ma la trattativa sembra ancora in alto mare se si prende in considerazione una sola variabile: quale sarà il nome del presidente del Consiglio. Matteo Salvini dice la sua e non nasconde le difficoltà: “Il premier? Né io né Di Maio. Faremo una sintesi. Lunedì, comunque vada, si torna da Mattarella”.

L’incontro tra i leader di Lega e M5s ieri è durato più di tre ore. Il Capo dello Stato attende notizie precise sullo stato dell’intesa e vuole un nome. Sono ore delicate, come ricorda il caso della reazione su Monte dei Paschi di Siena: è bastata la pubblicizzazione di un passaggio del programma dedicato a Mps per far fibrillare il titolo, provocando la reazione difensiva del ministro Padoan, forse condivisa dal capo dello Stato. 

Salvini ricorda poi che il tempo sta per scadere, “altro non ne vogliamo portare via”. L’ipotesi di un governo del presidente paventata giorni fa dal Quirinale non è mai tramontata. E dalla Valle d’Aosta, dove arriva per la chiusura della campagna elettorale in vista delle regionali di domenica, Salvini lancia il suo avvertimento: “I numeri sono numeri. Il premier, chiunque sia, ovviamente sarà protagonista, o magari è già il protagonista, della stesura di questo programma”.

Se l’intesa verrà raggiunta, fa comunque intendere il leader leghista, l’intenzione è di tenere coperto l’eventuale nome fino a quando non si salirà al Colle. Salvini avverte anche l’Europa: “Spero che tutti all’estero e in Italia rispettino la volontà popolare, altrimenti la Lega non starà a guardare”. Un riferimento al presidente della Francia, Emmanuel Macron, che aveva derubricato a “forze eterogenee e paradossali” Lega e Cinque stelle.

Aggiornato il 18 maggio 2018 alle ore 12:18