Il Berlusconi riabilitato

Finisce così un incubo lungo 5 anni. È il suo momento. Il momento di chi scarta i birilli di una magistratura malata e che proiettano l’interessato di nuovo nel cuore dell’agone politico. Silvio Berlusconi ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la riabilitazione.

Una decisione che di fatto cancella tutti gli effetti della condanna subita nell’ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013. Sentenza che aveva fatto scattare l’incandidabilità imposta dalla Legge Severino. Se in questo momento si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica.

È di nuovo in campo, in parole povere. “La procura generale di Milano dovrà leggere le motivazioni dell’ordinanza prima di decidere se fare opposizione o meno contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza”, ha spiegato il procuratore generale Roberto Alfonso ai cronisti, dicendo: “leggeremo e valuteremo”.

Il provvedimento, infatti, non è stato ancora trasmesso alla segreteria della Procura generale, dove dovrebbe arrivare oggi. Ci sono 15 giorni di tempo per l’opposizione. “Berlusconi che torna candidabile è una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini. “Giustizia è fatta”, afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera. “Un calvario durato 5 anni che non ha permesso al presidente Berlusconi di essere candidato come milioni di italiani gli chiedevano. Ora l’Italia potrà contare ancora di più su di noi”. 

“Si conclude dopo cinque anni un calvario giudiziario, politico e umano che ha impedito al leader del centrodestra di essere in campo in prima persona”, commenta Annamaria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.

Aggiornato il 14 maggio 2018 alle ore 12:22