M5S, arriva il contratto alla tedesca

Arriva il contratto stile tedesco che il capo politico del Movimento 5 Stelle aveva promesso. Dopo riunioni nell’arco di dieci giorni, ecco che vengono mostrate le 28 pagine finali consegnate a Luigi Di Maio, dove si mettono in fila i possibili punti in comune tra M5S, Lega e Pd.

Il gruppo di professori coordinati da Giacinto della Cananea ha tentato di individuarne dieci. Si va dagli aiuti alle famiglie al contrasto della povertà, dalla difesa del servizio sanitario pubblico alla salvaguardia dell’ambiente. I professori ammettono che “le divergenze riguardano temi e problemi tra quelli più rilevanti per l’azione dello Stato, all’interno e all’esterno, e sono quindi tali da rendere ardua la formazione di un governo coeso”.

Si tratta di numeri e dati abbastanza aleatori e i saggi non lo nascondono. “Osservando i programmi di M5S, Lega e Pd – scrivono - emergono sia numerose e rilevati divergenze sia alcune significative convergenze”. È così che il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei Cinque Stelle in campagna elettorale, si trasforma in salario minimo garantito, un incrocio con il salario minimo legale del Pd e il salario minimo orario per legge della Lega.

Sul fronte sicurezza le tre forze politiche concordano sull’ampliamento dell’organico delle forze dell’ordine. Tema banche: sanzioni più severe per i manager colpevoli di dissesto e diverso trattamento fiscale tra le banche commerciali e quelle d’affari. Scompare però la creazione di una banca pubblica, idea sia del Movimento che del Carroccio.

Tra le proposte fiscali: “Far pagare il giusto alle imprese multinazionali”. In politica estera compaiono alcuni capisaldi abbastanza scontati come: tenere fede agli impegni assunti in sede atlantica. Mentre le pulsioni no euro di Cinque Stelle e Lega vanno in soffitta.

Aggiornato il 23 aprile 2018 alle ore 13:20