Friuli: al Casinò in orario lavoro

Al casinò, in osteria, a fare shopping. Ovunque, ma non in ufficio, come se avessero sviluppato una sorta di allergia alla scrivania. E al lavoro. L’ennesimo gruppetto di “furbetti del cartellino” è stato scoperto dai carabinieri che hanno notificato oggi a 14 dipendenti della Regione Friuli-Venezia Giulia, distaccati nella sede di Gorizia, l’avviso di conclusione indagini: devono rispondere di truffa ai danni di ente pubblico e false attestazioni di presenza.

I comportamenti truffaldini dei dipendenti pubblici erano svariati: c’era chi, con tanto di auto di servizio, andava a tentare la fortuna nei vicini casinò della Slovenia. Ma non era il solo ad espatriare: altri colleghi utilizzavano i centri commerciali oltre confine, storicamente più convenienti di quelli italiani, per fare incetta di generi alimentari. Ludopatia e shopping in pieno orario di servizio. Per chi restava in Italia, le alternative non mancavano: agriturismo e osterie del Collio erano mete privilegiate per trascorrere ore di relax e degustare vino in compagnia di amici. Qualcuno era dedito all’arte culinaria: un impiegato, dopo aver regolarmente timbrato il badge, è stato sorpreso a fare tappa praticamente in ognuno degli stand enogastronomici allestiti a Gorizia in occasione della rassegna internazionale “Gusti di frontiera”. Altri dipendenti della Regione si fermavano al lavoro solo mezza giornata: dopo essere usciti da una porta secondaria si recavano a casa per pranzo e tornavano solo verso sera per formalizzare, con la punzonatura del cartellino, la chiusura del “faticoso” pomeriggio in ufficio.

Diffusa la pratica del mutuo-aiuto: tra colleghi ci si scambiava il badge per una timbratura collettiva, anche di quanti alla Regione non ci erano arrivati proprio. L’indagine risale al 2016 e sei persone erano già state raggiunte la scorsa estate da provvedimenti cautelari di interdizione assoluta per otto mesi dall’esercizio dei pubblici uffici. La visione di centinaia di ore di immagini delle telecamere, e le testimonianze incrociate dei dipendenti rimasti “fedeli”, hanno permesso di accertare ora le responsabilità di ulteriori otto indagati. Il danno patrimoniale alla Regione è stato stimato in alcune migliaia di euro.

A tre impiegati è stato anche contestato il reato di peculato d’uso, per l’improprio utilizzo della vettura di servizio: devono aver pensato che sbandierando la livrea della Regione Fvg nessuno si sarebbe insospettito della loro presenza in città, anziché a sbrigare pratiche in ufficio a beneficio del cittadino. Quando, però, la macchina si dirigeva a Nova Gorica, qualche dubbio agli investigatori deve essere venuto.

Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 17:04