De Magistris affonda il sottomarino

“La nostra amministrazione non è contro qualcuno ma è a favore delle politiche di pace, di disarmo, di cooperazione internazionale, è per la diplomazia e perché siano sempre le istituzioni internazionali come l’Onu a essere protagoniste nelle fasi di crisi”.

Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, interpellato dall’Ansa in merito alla notizia secondo cui il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner, impiegato nell’attacco missilistico in Siria lo scorso 7 aprile, è lo stesso che lo scorso 20 marzo è stato in rada nelle acque antistanti il porto di Napoli. Una presenza di cui - come ha spiegato lo stesso de Magistris - la Capitaneria di Porto aveva informato l’amministrazione comunale e per cui “subito - ha detto il sindaco - ho scritto al Contrammiraglio Arturo Faraone ben prima dell’attacco in Siria”.

De Magistris ha ricordato che il Comune di Napoli ha approvato nel 2015 una delibera con cui si dichiara “area denuclearizzata” il Porto di Napoli.

“Il fatto che si tratti dello stesso sottomarino - aggiunge il sindaco - rafforza ancora di più la giustezza della nostra delibera con cui abbiamo sancito che nel Porto di Napoli non sono gradite, e pertanto non andrebbero consentiti il transito e la sosta, di navi a propulsione nucleare o che portano armi nucleari. Il nostro è un atto con valenza istituzionale e politica e spetta ad altre autorità tradurre in atti efficaci la volontà politica e istituzionale manifestata dalla città”.

De Magistris ha affermato: “Qui non sono graditi questi mezzi militari che possono anche produrre effetti straordinariamente gravi in caso di incidente. Noi abbiamo il dovere e il diritto di esprimere disappunto e non gradimento per questo ed altri eventuali transiti. Vorremmo - ha concluso - che chi ha la possibilità di farlo non dia l’autorizzazione a queste navi di entrare nel Porto di Napoli per ragioni di politiche di disarmo, di pace, di contrarietà alle armi nucleari e anche per il pericolo sotto il profilo della protezione civile che queste navi possono provocare alla nostra città in caso di incidente”.

Aggiornato il 16 aprile 2018 alle ore 18:54