Salvini: “Basta liti, o si torna al voto”

Mentre il secondo giro di consultazioni volgono al termine, il centrodestra prova a dare sfoggio di compattezza dopo le polemiche suscitate ieri dalle parole di Silvio Berlusconi.

Il cav è tornato ad attaccare il Movimento 5 Stelle, provocando forti reazioni da parte di Luigi Di Maio. Volano stracci, insomma, per l’ennesima volta. Quanto accaduto scuote Matteo Salvini che questa mattina è tornato sull’argomento parlando ai microfoni di Radio anch’io. “La Battuta di ieri di Berlusconi? Non cambia nulla. Sono più attento alla sostanza che alla forma. Noi siamo pronti. Certo, ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia. Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota”.

Salvini parla da premier e invita tutti alla calma. Il leader della Lega interviene anche sul tema del mandato esplorativo che Mattarella potrebbe affidare a una figura terza: “Incarico esplorativo a Giorgetti? Il problema non è la personalità: il problema è che mancano i numeri”. Naturalmente a questo punto è inevitabile che scatti il totonome sulla personalità del Carroccio che sarà chiamata a guidare l’eventuale esecutivo. Un piano B che tiene banco in queste ore.

Salvini ribadisce che sarà la Lega a scegliere il presidente incaricato, ma non si autocandida. È chiaro che il candidato più naturale sarebbe Giorgetti considerato la mente della Lega, bocconiano, ex presidente della Commissione Bilancio, uomo di cui Salvini si fida ciecamente. Una figura naturalmente votata alla mediazione, un sarto, un pontiere. Ma il capo della Lega non è convinto.

Il segretario del Carroccio affronta poi il nodo delle posizioni della Lega in politica estera. E se sulla Siria spiega: “Condivido le scelte di Gentiloni, mi permetto di dire che le sanzioni contro la Russia sono un’idiozia”. Salvini non è tenero con le ultime uscite di Donald Trump: “Un presidente degli Stati Uniti che twitta sorridendo sul fatto che arrivano missili belli, nuovi e intelligenti è un problema e ha un problema. Gli Stati Uniti sono un alleato storico con cui si può ridiscutere. Il nemico non è Putin, ma il terrorismo islamico. Non voglio che l’Italia usi un solo missile per portare democrazia in giro così a caso”.

Aggiornato il 13 aprile 2018 alle ore 13:06