Solo con l’onesta al potere muore una società

martedì 10 aprile 2018


Il fenomeno 5 Stelle ha una moltitudine di chiavi di lettura, da quelle più banali  del comico che deride la politica a quelle complottistiche, tipo quelle che parlano della presenza dello stesso Beppe Grillo sul Britannia negli anni Novanta.

Probabilmente c’è del vero in tutte le letture. Certamente non si combatte un movimento che ha avuto successo denigrando gli altri con le sue stesse armi perché sono spuntate nei confronti di chi li ha usati per imbarbarire il confronto politico, e poi questo comporterebbe scendere al loro livello allontanandoci dalle motivazioni per cui un certo elettorato ci preferisce alle 5 Stelle e poi gli elettori preferiscono sempre l’originale.  

Sui social network chi li vota viene spesso offeso con epiteti che vanno dal fascismo allo stesso “vaffa”, di cui i grillini sono stati artefici, mentre sui mass media si assiste a un cambiamento di atteggiamento, tipo quello di saltare sul carro dei vincitori; una tipica malattia italica. Ma come mai tutto ciò che sarebbe per una certa morale “disonorevole per qualunque politico” non lo è per loro? Nonostante l’incompetenza conclamata, l’inesperienza e in molti casi il turpiloquio espresso, ciò non comporta un calo di consensi?

Dopo 25 anni dalla famosa falsa rivoluzione giudiziaria il Paese è più povero di prima, le politiche praticate in questi anni hanno distrutto sia gli strati intermedi che buona parte della base industriale. Le politiche del lavoro hanno fatto del precariato un modello e uno stile di vita. Il carovita nascosto dall’Istat ha visto un profondo deterioramento del potere d’acquisto dei salari e non per colpa dell’Euro ma della speculazione dell’intermediazione nella distribuzione, per non parlare degli aumenti senza miglior qualità delle utility pubbliche e private.

In questi anni i detentori del cambiamento sia di destra che di sinistra hanno dimostrato una certa incompetenza che ha determinato un profondo rigetto da parte degli elettori nei loro confronti così come anche nei confronti delle stesse istituzioni.

La frase più banale che si ascolta è la seguente: “Saranno anche incompetenti, ma  almeno loro fino ad oggi non hanno rubato”. Esiste un lungo filo rosso, ma anche di sangue, che dal 1992 chiedeva onestà e oggi è diventato un mantra politico. L’onestà di ieri serviva ai poteri forti per svendere le industrie di Stato, l’onestà di oggi è funzionale all’ultimo atto di una costante distruzione del tessuto sociale e  industriale per far diventare l’Italia una colonia dell’Europa.

Non serve dire quanto i grillini siano incapaci perché gli elettori lo sanno, non serve deriderli, già ridono di loro, anzi si identificano con i loro limiti.

 

 


di Roberto Giuliano