I Cinque Stelle svendono il Paese

Il sindacalismo agli albori del ventesimo secolo era tanto simile all’attuale politica. C’era chi combatteva battaglie davvero titaniche per migliorare le condizioni dei lavoratori, pagando il coraggio delle proprie idee con la galera, e persino con la vita. Erano tempi di svolta, e serbavano il germe dei mali attuali. Questi ultimi li ritroviamo tutti nell’attuale sistema partitocratico. Ricordate quando Beppe Grillo sosteneva che l’Italia dovrebbe ringraziarlo? Sapete per cosa? Perché a suo dire i 5 Stelle avrebbero fermato la rivoluzione di popolo, ovvero i grillini avrebbero incamerato i voti destinati alla vera protesta (Lega, Forconi, CasaPound, Fronte nazionale, Forza Nuova...) evitando che i movimenti anti-Euro, nemici giurati di normative e sanzioni Ue, prendessero il governo. Una storia che dovrebbe farci riflettere. Perché non esistono mezze rivoluzioni, mezze soluzioni o aggiustamenti alla meglio di una vicenda politicamente così ingarbugliata.

Ovviamente dal 2012 ad oggi le teorie complottiste sui presunti “amici” dei 5 Stelle si sono moltiplicate, come sempre succede a seguito dell’ascesa di un gruppo organizzato al potere. E non vorremmo mai credere a certe dicerie che, alimentate non si sa da chi, attribuirebbero a Gianroberto Casaleggio (padre dell’attuale grande guru) aver trattato con i Rothschild l’eventuale aiutino utile a scalare politicamente l’Italia. I Rothschild sono da circa 300 anni posti al centro di svariate teorie complottiste, molte delle quali li pongono come controllori dell’intera finanza mondiale, una famiglia che incoraggia guerre, partiti, speculazioni finanziarie.

Non sappiamo quanto ci sia di vero sulle amicizie internazionali del vertice del M5S. Ma l’affermazione di Beppe Grillo (“abbiamo fermato le frange estreme e rivoluzionarie”) ci fa comunque sospettare che i 5 Stelle siano omologhi ai “Tenitori di cancelli” che nei primi anni del Novecento si ponevano sull’uscio delle fabbriche promettendo agli operai di perorare cause sindacali, salvo poi lavorare per i padroni. Ai “Tenitori di cancelli” dobbiamo la nascita del “sindacato giallo”, in Gran Bretagna (nazione simbolo del padronato) poi appellati come “company union”.

Questi ultimi vennero creati nel mondo anglosassone perché controllati e controllabili dagli imprenditori. Erano sindacati finti. Erano forti anche negli Usa, dove solo dopo sanguinose battaglie operaie vennero dichiarati illegali nel 1935, e grazie alla legge Wagner (National Labor Relations Act, o “Legge sui rapporti nazionali di lavoro”). Analogo movimento sindacale si sviluppò in Francia a fine Ottocento: una vera e propria organizzazione sindacale avente come capo Paul Lanoir, ritenuta utile a illudere i lavoratori sul buon fine delle battaglie sindacali.

L’articolo 17 dello “Statuto dei lavoratori” proibisce in Italia ai datori di lavoro (e alle loro associazioni) di costituire e finanziare associazioni sindacali dei lavoratori. Anche se il termine “sindacato giallo” (in Francia avevano anche le stelle nelle loro effigi) rimane un’organizzazione sindacale e politica di fatto asservita al datore di lavoro, o ad altri soggetti i cui interessi sono contrapposti a quelli dei lavoratori o d’un intero popolo. Un “sindacato giallo” (nato dai “Tenitori di cancelli”) si differenzia dalle legittime associazioni sindacali per avere uno statuto che propala finti criteri d’elezione democratica e trasparenza: convincevano persino i lavoratori e i delegati a versare una quota d’iscrizione, facendo giurare loro circa la segretezza delle finalità del “movimento giallo”.

Le similitudini sono troppe e, senza scomodare i Rothschild, vorremmo sapere quale padrone usi i 5 Stelle come cani da guardia contro un popolo stremato, gabbato, ormai inebetito da perversi messaggi politici. Questi ultimi fanno presa sulle masse, e alla gente politicamente onesta risulta oltremodo difficile spiegare che Luigi Di Maio ha trovato uno stipendio, quello che non era riuscito a procurarsi come operaio all’aeroporto di Capodichino.

Aggiornato il 05 aprile 2018 alle ore 20:34