Strasburgo, Matteo Salvini: “Mai un governo con il Pd”

Matteo Salvini parla da Strasburgo, uno dei cuori pulsanti dell’Europa unita. Parla di politica interna mentre tutti in Italia si chiedono quando e se nascerà il nuovo governo. Interrogato dai giornalisti smentisce qualsiasi accordo per le presidenze delle Camera che dovranno insediarsi il prossimo 23 marzo. “Smentisco i contatti sulle due presidenze. Non ho sentito nessuno. Leggo sui giornali di retroscena, ma non ho parlato con nessuno schieramento. E siccome i contatti li terrò io con tutti, ascolterò, come è mio dovere, Luigi Di Maio, Pietro Grasso e gli altri. Ma prima i conti in casa. Stasera stessa incontrerò gli alleati Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni”. Il leader del centrodestra aggiunge: “Sarebbe stata una scorrettezza incontrare gli altri prima di vedere i miei soci di coalizione”, precisa.

Smentisce, quindi, qualsiasi accordo con il Movimento 5 Stelle. “Con Di Maio i programmi sono molto diversi. Ha vinto la coalizione di centrodestra che però non è autosufficiente alla Camera e al Senato”. Fa sapere, sicuro, che la Lega non potrà allearsi “con chi ha male governato negli ultimi anni, quindi ipotesi di governi che prevedano Renzi e Boschi o Gentiloni sono inimmaginabili”. Salvini conversa con i giornalisti al Parlamento europeo. Risponde a una domanda su un eventuale governo con il M5S e anche in questo caso parla chiaro. “Il nostro obiettivo è quello di un governo di centrodestra, con un programma di centrodestra, e poi chi vivrà vedrà”, precisa.

“Noi stiamo lavorando a un programma di governo partendo da lavoro ed emergenza. Se su questo programma ci sarà una maggioranza, mi prendo il dovere e l’onere di governare. Non ho le smanie di andare al governo con chiunque. Se per andare al governo devo portare chi è stato bocciato al voto, allora no", chiosa durante la conferenza stampa. Poi si concentra sui temi caldi che riguardano Bruxelles: “Ho detto che saremo contenti di rispettare il tetto del 3%, che fa parte delle regole. Ma se devo trovare 31 miliardi di euro per aumentare l’Iva e le accise allora contratteremo con l’Ue in modo sereno per rispettare le esigenze italiane”. Infine tuona contro la moneta unica: “L’euro è e rimane una moneta sbagliata. Non c’è un’uscita solitaria e improvvisa. I nostri esperti stanno lavorando a un piano B”.

Aggiornato il 13 marzo 2018 alle ore 14:52