Competenza a 5 Stelle per il condominio Italia

“Metterò a disposizione del Paese le mie esperienze e le mie lotte maturate nel mio ruolo di amministratore di condominio”.

Se uno ci ripensa, ancora ride. Lo scorso 29 gennaio, quando Luigi Di Maio ha presentato in diretta Facebook dal blog a Cinque Stelle i famosi competenti del MoVimento, tutto ci si poteva attendere tranne la solennità con cui il candidato Rosario Calabrese annunciava la propria candidatura per il Senato nel collegio di Latina. In un articolo di un quotidiano locale che prendeva sul serio questa affermazione, che a molti sembrava tratta di peso da un film di Antonio Albanese nei panni di Cetto La Qualunque, si legge che “Calabrese proviene dal mondo delle professioni, ricoprendo attualmente la carica di presidente nazionale dell’Unai (Unione Nazionale Amministratori di Immobili). Unai è il più antico sindacato degli amministratori di condominio con sedi in tutte le città-capoluogo di provincia italiane; è il maggiore sindacato di categoria per numero di iscritti e per presenza sul territorio italiano”.

Ecco, evidentemente è di queste competenze che ha bisogno l’Italia. Se uno riesce ad amministrare un litigioso condominio senza che nessuno adombri i benché minimi dubbi sulla sua onestà, allora è fatta. Il condominio Italia può dormire sonni tranquilli. L’uomo giusto nel condominio giusto. Anche se il precedente tesoriere della Lega Nord, Maurizio Balocchi, anche lui un passato di amministratore di condominio alle spalle prima di entrare in politica, non farebbe presagire nulla di buono. Balocchi era quello che nelle ore notturne riuniva tutti i tesorieri dei partiti in Parlamento per varare l’ennesima leggina pro finanziamento dei partiti alla chetichella. In seguito sarebbe anche stato coinvolto in indagini varie da cui è sempre uscito pulito, anche perché notoriamente la morte estingue ogni ipotetico reato.

Ma al di là delle reminiscenze resta l’autoironia involontaria con cui i grillini condiscono il proprio modo ruspante e insieme retorico di fare politica: alla fine che esperto sarebbe, quale “eccellenza” mai rappresenterebbe un amministratore di condominio, anzi il capo del sindacato italiano di tutti gli amministratori di condominio? È veramente questo il tipo di candidati di cui un parlamento in Italia o in Europa sente l’impellente bisogno? Sarebbero questi i competenti da esempio per tutti gli altri partiti? Tocca per l’ennesima volta rievocare la famosa battuta di Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.

Aggiornato il 07 febbraio 2018 alle ore 08:11