Che c’entra Salvini?

Che il folle di Macerata sia uno schizzato, delinquente, fascistoide non v’è dubbio, come non v’è dubbio che contro queste pazzie vada messa in campo ogni risolutezza possibile. Ma al netto di questa certezza che deve ovviamente essere collettiva, la domanda sorge spontanea: che c’entra Matteo Salvini?

Non solo nasce spontanea l’interrogazione, ma ancora di più viene da chiedersi quanto sia assurdo, ipocrita e pericoloso indicare nel leader della Lega “il mandante morale”. Insomma, su certi argomenti non bisognerebbe straparlare con parole senza senso, non fosse altro perché si rischia di aprire precedenti di una pericolosità aberrante. Ecco perché diciamo cosa c’entra Salvini e cosa c’entrano quei milioni di italiani che protestano contro una politica della accoglienza senza limiti, incontrollata, che ha ingenerato guai e insicurezze.

Per farla breve conto è attaccare il leader della Lega per le sue posizioni politiche, altro è indicarlo come l’armatore virtuale di personaggi malati e fuori di testa in ogni senso. Pensate cosa sarebbe successo se nel periodo più buio della nostra Repubblica pezzi importanti dell’informazione, noti intellettuali e opinionisti famosi, avessero indicato come mandanti morali del brigatismo rosso alcuni leader della sinistra comunista. Eppure allora dalle parti del Pci c’era chi parlava semplicemente di “compagni che sbagliano” e c’è voluto un po’ di tempo perché si capisse la gravità scioccante di una simile interpretazione.

Insomma non solo Salvini non c’entra nulla rispetto al disagio, alla protesta, alla reazione critica della gente verso un errore politico evidente e consapevole degli ultimi governi, ma non c’entra niente nemmeno con il fascismo e con il razzismo. Del resto se così fosse e vista la fermezza contro una accoglienza illimitata e incontrollata di tanti partner europei, dovremmo dire che quasi tutta la Ue è fascista e razzista.

In fondo dalla Francia alla Germania, alla Spagna, solo per citarne alcune, si adottano politiche tutt’altro che “buoniste” verso l’immigrazione illimitata e incontrollata. La verità è una sola, in Italia da almeno cinque anni si è scelta irresponsabilmente la strada più sbagliata verso un fenomeno drammatico che in tutt’altro modo andava gestito. I governi del Paese sapevano bene quanto non fossimo attrezzati e pronti a un’accoglienza e a una integrazione di massa e degna di questo nome. Sapevano bene quanto nel Paese non vi fossero e non vi sono ancora, le condizioni per offrire a questi disperati, lavoro, casa e spazi di formazione alla cultura democratica e civile.

Il centrosinistra sapeva bene quanto gli italiani dal governo Monti in giù fossero sottoposti a una pressione, a una crisi, un disagio sociale e a una mancata risposta dei servizi pubblici da esasperazione collettiva. Eppure, nonostante ciò e nonostante i continui ammonimenti che provenivano dal territorio, dalle comunità locali, dal Nord al Sud, dagli analisti più avvertiti e per certi versi dalla stessa Ue, il centrosinistra ha insistito con una accoglienza insostenibile, invasiva e sconosciuta. Il centrosinistra ha fatto finta di non vedere quanti immigrati sfuggissero ai controlli sparpagliandosi in accampamenti incivili nel Paese, ha fatto finta di non vedere l’aumento esponenziale nelle favelas di manovalanza a disposizione del lavoro nero.

Ha fatto finta di non vedere e non sapere quante cooperative d’accoglienza sfruttassero il fenomeno solo per un business opaco e truffaldino. Il centrosinistra ha fatto finta di non vedere come fossero ridotte le stazioni ferroviarie di tante città, i parchi pubblici di molti capoluoghi, le periferie dei grandi centri urbani. Infine il centrosinistra ha fatto finta di non vedere le centinaia di reportage televisivi, le cronache di molti giornali, gli appelli dei sindaci, sull’incremento dei luoghi di spaccio, di microcriminalità, di zone della prostituzione e quant’altro.

Ecco perché diciamo in conclusione, che c’entra Salvini con tutto questo? Che c’entra la gente inascoltata e che protesta sempre di più contro questa politica scellerata? Che c’entra chi vede con esattezza la differenza tra l’Italia di sette, otto anni fa e quella di oggi? Un po’ di silenzio e un bell’esame di coscienza di fronte a tutti ciò dovrebbe essere il minimo, anziché parlare con ipocrisia e senza onestà intellettuale.

Aggiornato il 06 febbraio 2018 alle ore 08:05