Ricordiamoci dell’Italia

La vita quotidiana di noi italiani è ormai diventata insopportabile per lo stato di degrado nel quale si trova ormai da tempo il nostro amato Paese, e purtroppo i media non fanno altro che aumentare questo disagio, impegnati come sono a diffondere attraverso notizie e opinioni spesso false e tendenziose messaggi fuorvianti in una campagna elettorale già di per se stessa contaminata da una legge elettorale talmente complicata da rendere incomprensibile, se non per gli interessati, lo stato delle cose.

Ovviamente la confusione di noi cittadini riguarda tutti i partiti, interessati per la maggior parte dei casi alla tutela di coloro che affrontano la campagna elettorale per ottenere una poltrona che possa garantire loro potere e privilegi, ma tra tutti i casi che da ieri sono sotto gli occhi di tutti spicca quello che riguarda la “fascinosa” Maria Elena Boschi che, nonostante le ben note vicende riguardanti Banca Etruria, si guarda bene dal candidarsi in un collegio uninominale del suo territorio, la Toscana, e Arezzo in particolare.

Ma siccome non si riesce a fare a meno della Boschi, senza la quale infatti l’Italia costruita dal cattocomunista Matteo Renzi andrebbe a rotoli, ecco che viene candidati a Bolzano, dove il sentimento dell’italianità è così scarso da indurre gli abitanti a preferire l’Austria o la Germania. Forse nelle intenzioni di Renzi e del suo Pd la presenza della bella e intelligente sottosegretaria può far cambiare idea agli altoatesini? Pensiamo proprio di no, ma non si sa mai.

Ma neanche il centrodestra, forte della baldanza dell’intramontabile Silvio Berlusconi, allo stato nettamente il miglior politico, sfugge all’idea da me espressa, se è vero come è vero che nelle liste di Forza Italia è difficile trovare molti nomi che possano con la loro giovinezza ed entusiasmo assicurare quella speranza di reale rinnovamento che tutti gli italiani invocano da anni e che potrebbe indurre coloro che da tempo non si recano alle urne di cambiare idea all’ultimo momento. D’altro canto bisogna farsene una ragione, se è questa la legge elettorale in vigore. Speriamo bene e ci auguriamo che il programma presentato dal centrodestra possa essere attuato nonostante lo scetticismo di opinionisti certamente non onesti intellettualmente, se continuano a definire la ormai diventata famosa “Flat tax” una utopia, in presenza del debito pubblico che aumenta ogni giorno che passa. Ma nessuno si chiede perché tale debito, nonostante i messaggi rassicuranti sulla crescita, non diminuisce. Forse tutti lo sanno ma non vogliono rendere manifesto il loro pensiero proprio per il clientelismo elettorale del quale è vittima da tantissimi anni il nostro amato Paese.

Non si è mai pensato a porre in essere quelle riforme utili per rendere estremamente produttivo il nostro sistema economico con il rifiorire del mondo imprenditoriale; che vuol dire creare nuovi posti di lavoro. Purtroppo in Italia esiste ancora quella sinistra becera che fonda il proprio credo nell’odio di classe, a tal punto da voler penalizzare i ricchi. Non so se il programma del centrodestra verrà compreso dagli elettori, ma mettere in condizione tutti i cittadini di pagare le tasse è di per sé un messaggio ottimo e forse l’unico messaggio per far tornare il sorriso e l’entusiasmo che noi tutti da tempo, nonostante le tante promesse non mantenute, agogniamo.

Infine, consentitemi di lanciare un messaggio di italianità a chi ha dimenticato da tanto tempo la storia, quella vera e non quella falsata dai tanti scrittori e storici italiani che purtroppo occupano quasi giornalmente gli schermi televisivi, terminata la davvero oppressiva, per quanto tragica, rappresentazione del Giorno della memoria, riguardante lo sterminio degli ebrei ad opera del nazismo, e il messaggio di Sergio Mattarella che parlando agli adolescenti ha negato l’evidenza, è il caso di ricordare con la stessa carica emozionale il giorno del ricordo delle foibe; rappresentazione, questa sì, dell’orrore comunista esaltato da Togliatti e dai tanti comunisti che all’epoca plaudivano alle gesta di Tito. Lo sterminio dei tantissimi italiani veri, quali erano gli istriani e i dalmati, deve per sempre rappresentare il grandissimo valore dell’amor patrio purtroppo perso a causa dell’esaltazione di idee per fortuna ormai cancellate dalla storia. Pensate, quelli della mia età ricordano che il viaggio di nozze dei nostri avi iniziava a Napoli passando per Roma, Firenze e Venezia, per raggiungere al termine le grotte di Postumia in Istria.

Et de hoc satis, avrebbero detto i latini.

Aggiornato il 01 febbraio 2018 alle ore 11:20