Di Matteo show al processo sulla “Trattativa”

Una requisitoria che è insieme un one man show, quello del pm antimafia di Palermo Nino di Matteo e, forse, anche un addio alla toga per la politica.

Ieri a Palermo il rito delle richieste della pubblica accusa per questo processo che ha per oggetto un teorema molto difficile se non impossibile da dimostrare è iniziato senza particolari colpi di scena. Adesso si cerca di dimostrare che Totò Riina, quando nel 2013 veniva intercettato dalle cimici nel carcere di Parma mentre stava all’aria con un altro detenuto e straparlava di stragi e Silvio Berlusconi, lo faceva spontaneamente e senza la minima consapevolezza di chi stesse ascoltando i suoi sfoghi. Per farlo Di Matteo ha prodotto le relazioni di servizio degli agenti speciali penitenziari del Gom, l’intelligence antimafia tra le sbarre. Ma la mossa sembra un bel po’ burocratica. Come si fa a certificare qualcosa di ipotetico in un senso o nell’altro?

Una “mission” quasi impossibile visto che un capo mafia di quel calibro, vero o presunto che fosse, sarebbe stato proprio uno sprovveduto a non mettere la cosa che le sue parole fossero sentite nel novero delle probabilità. Un po’ come un trafficante di droga che parlasse liberamente al telefono con i propri clienti. Ma Di Matteo non ha rinunciato ai postulati fideistici nella propria requisitoria, uno dei quali riguarda anche la figura di Massimo Ciancimino. La cui credibilità da talk-show è da difendere a ogni costo. Pure quello di cadere nel ridicolo cercando di distinguere tra quel che dice sulla trattativa, i documenti prodotti in aula e le calunnie all’ex super poliziotto Gianni De Gennaro, per le quali è stato condannato a cinque anni.

Di Matteo nell’esito finale di questo processo trattativa sa di giocarsi un po’ tutto: la carriera in magistratura, se deciderà di continuare a lavorarvi, e quella in politica se dovesse invece scegliere di scendere in campo coi Cinque Stelle. Che, per quanto di bocca buona e populista, non saranno così fessi da candidare un perdente.

Aggiornato il 12 gennaio 2018 alle ore 08:16