I grillini e le loro balle spaziali

Come ampiamente riportata dalla stampa nazionale, per bocca di Luigi Di Maio, il loro sempre più esilarante capo politico, i grillini si sono appellati all’Osce – Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa che raggruppa di 57 Paesi – contro il voto di scambio e le cosiddette fake news, o false notizie che dir si voglia. Essi evidentemente temono che una presunta cospirazione formata da avversari politici e media a questi ultimi asserviti possa mistificare il loro stupefacente programma elettorale. Programma elettorale composto essenzialmente da asini volanti e balle spaziali. Tant’è, come scrive correttamente il nostro direttore in merito allo stesso tema, se “l’unica arma efficace contro le fake news è quella del buon senso, della conoscenza e della competenza”, nei confronti della surreale linea programmatica dei grillini non serve inventare ad arte false notizie.

Chiunque sia dotato di un minimo di esperienza e di ragionevolezza dovrebbe facilmente comprendere la sostanziale inconsistenza dell’indigeribile guazzabuglio di promesse irrealizzabili che Di Maio e soci hanno il coraggio di definire programma elettorale. In questo senso i grillini, promettendo molto più di altri miracoli ad ogni angolo di strada e pasti gratis per tutti, si fanno male da soli.

Basti pensare che il loro giovane pseudo capo politico, soprattutto dopo che è tornato dalla sua visita negli Stati Uniti, ha arricchito il suo vasto campionario di balle spaziali con l’intenzione di emulare il presidente Trump sulla strada del taglio delle tasse in deficit. “Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit”, ha dichiarato Di Maio in una recente conferenza stampa.

E a chi gli ha fatto notare il problema di vincoli europei, Giggino ’o webmaster ha risposto che intende seguire l’esempio di altri Paesi, come Germania e Francia, che hanno sforato gli stessi vincoli. Anzi, egli ha addirittura rilanciato la posta, promettendo anche consistenti tagli al costo del lavoro, soprattutto per chi fa innovazione. Ora, come tutto questo possa conciliarsi con la lunga sequenza di richieste di nuove spese promesse dal M5S, tra cui quella colossale che serve per finanziare il reddito di cittadinanza (se la matematica non è una opinione, elargire 780 euro mensili a 6 milioni di persone costerebbe circa 60 miliardi all’anno), lo può sapere solo il Dio dei grillini.

Noi comuni mortali sappiamo però che applicando alla lettera le deliranti intenzioni di questo non partito niente e nessuno potrà salvare il Paese da un rapido quanto catastrofico dissesto economico e finanziario. E questa non è né una fake news e né una balla spaziale, ahinoi.

Aggiornato il 29 novembre 2017 alle ore 08:14