Corte di Strasburgo: mercoledì l’udienza su Berlusconi

L’appuntamento è fissato per le 9.15 di mercoledì a Strasburgo. Nell’aula della Grande Camera della Corte europea dei Diritti umani, dopo un’attesa durata più di quattro anni, prenderà il via la prima e unica udienza per l’esame del ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro l’applicazione della Legge Severino che lo rende incandidabile dopo la condanna per frode fiscale.

Per Berlusconi è un evento cruciale: dalla decisione dei giudici europei dipende la possibilità di presentarsi alle elezioni e di proporsi come candidato premier. Prima di affrontare il caso, la Corte ha dovuto risolvere il problema della sua composizione. Nel collegio dei 17 magistrati di Strasburgo chiamati a pronunciarsi sul ricorso non ci sarà il presidente della Corte, Guido Raimondi: il magistrato era stato proposto a suo tempo dal Governo Berlusconi e ha preferito non partecipare. Al suo posto ci sarà Ida Caracciolo, uno dei cinque giudici “ad hoc” nominati dal Governo. La Grande Camera della Corte sarà presieduta per l’occasione dalla tedesca Angelika Nussberger che, insieme ai suoi 16 colleghi, ascolterà le parti, le quali avranno a disposizione 30 minuti ciascuna per presentare le loro argomentazioni. 

Il collegio della difesa sarà capeggiato dagli avvocati Andrea Saccucci ed Edward Fitzgerald (dello studio londinese di cui fa parte Amal Alamuddin, moglie di George Clooney), mentre le ragioni del Governo italiano saranno esposte dagli avvocati Maria Giuliana Civinini e Paola Accardo. La parola passerà poi ai giudici per formulare eventuali domande. Ma al dibattimento - che si svolgerà in inglese e francese - non è prevista, al momento, la partecipazione di Silvio Berlusconi. La “liturgia” della Grande Camera prevede quindi una sospensione dei lavori di un quarto d’ora circa. Alla ripresa dell’udienza le parti avranno ciascuna una decina di minuti per rispondere ai quesiti posti dai giudici. Al termine, il collegio giudicante si ritirerà a porte chiuse per deliberare. A giudicare dai precedenti, per conoscere la sentenza potrebbero servire mesi. Negli ultimi due anni, le decisioni della Grande Camera sono state rese note, in media, nove mesi dopo l’udienza, scesi a sei quando la Grande Camera ha pronunciato sentenze d’appello rispetto al primo giudizio espresso dalla Corte. Anche per questo Berlusconi ha provato a chiedere uno slittamento delle elezioni politiche a maggio: al leader di Forza Italia serve una decisione in tempo utile per candidarsi. Comunque sia, la decisione dei giudici europei sarà definitiva: contro le sentenze della Grande Camera non può essere presentato appello. Una ventina i giornalisti di televisioni e carta stampata che si sono già accreditati per seguire l’udienza, anche se all’interno dell’aula non sono ammesse né riprese né foto e non è neanche possibile l’utilizzo degli smartphone, tablet o pc portatili.

Aggiornato il 20 novembre 2017 alle ore 08:53