Minniti: “Approvare subito lo ius soli”

lunedì 9 ottobre 2017


“I temi dell’emergenza e dell’immigrazione devono essere separati, metterli insieme è l’errore più catastrofico che si può fare. Sul tema c’è bisogno di una visione complessiva e su questo si gioca la partita tra populismo e riformismo”.

Lo ha detto il ministro degli Interni, Marco Minniti, intervenendo alla nona edizione della Scuola per la Democrazia di Aosta, promossa dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta e dall’associazione ItaliaDecide di Luciano Violante. “Personalmente - ha dichiarato Minniti - considero dei cattivi maestri coloro i quali dicono che, a un certo punto, ‘se arrivo io faccio cessare i flussi migratori’. I flussi non sono risolvibili con un approccio di carattere tecnico che porta a dire ‘abbiamo chiuso’: se qualcuno avesse dubbi su questa mia affermazione basta sollevare gli occhi dal nostro Paese e guardare quello che succede nel mondo, il punto non è aprire o chiudere ma governare. La cooperazione strategica tra il Governo e i sindaci è un elemento cruciale per i temi della sicurezza e dell’immigrazione. Una democrazia moderna non può non fondarsi sul rapporto strategico tra governo centrale ed enti locali”.

“Una società che non aspetta il 18esimo anno d’età per riconoscere a un giovane nato in Italia e che si è formato qui la cittadinanza, è una società più solida e meno debole - aveva anticipato Minniti in un’intervista su Avvenire - Lo dico con nettezza: credo che si debba fare di tutto per approvare lo Ius soli, anche così com’è, in questa legislatura. Più difficile sarebbe correggerla perché si accorcerebbero i tempi parlamentari per approvarla. Incomincia - ha detto il ministro parlando dei flussi migratori provenienti dalla Libia - a vedersi una fievole luce alla fine del tunnel. Abbiamo dei dati che ci dicono che in questi mesi abbiamo avuto una diminuzione dei flussi dalla Libia. È ancora presto presto per dire se diminuiscono in maniera strutturale. L’obiettivo che mi sono dato è arrivare all’accoglienza diffusa e chiudere i grandi centri di accoglienza, perché per quanto ci si possa sforzare di gestirli nel migliore dei modi non possono essere la via maestra per l’integrazione”.


di Redazione