Brunetta: “Tutti economisti nel Pd! Governo indifendibile”

“Divertente: tutti economisti nel Partito democratico! All’amico Rosato, che ha tante qualità ma non quella di essere attrezzato con le cifre e i numeri della politica economica, e agli improbabili esperti Rotta, già brava giornalista di Telearena, e Lattanzi, esperto in accoglienza profughi - che con le loro dichiarazioni fatte con lo stampino provano a difendere l’indifendibile trio Renzi-Gentiloni-Poletti e il produttore di debito Padoan - ricordiamo quello che ha certificato nel 2005 l’università di Siena sulla creazione di posti di lavoro dei governi Berlusconi”. Lo afferma Renato Brunetta presidente dei deputati di Forza Italia. “Il quarto punto del contratto con gli italiani del 2001, da cui tutto ebbe inizio, prevedeva il dimezzamento del tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti di lavoro. E in effetti, nel 2003 la riforma del Lavoro (Legge Biagi) ha creato 1.560.000 nuovi posti di lavoro (di cui 2 su 3 a tempo indeterminato) e ridotto il tasso di disoccupazione dal 9,6% al 7,1% . Più tutele, più stabilità per i rapporti di lavoro precari”.

“Con la riforma Biagi - prosegue Brunetta - donne, giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori sopra i 55 anni e disabili hanno avuto più possibilità di inserirsi o di tornare nel mercato del lavoro. Nuovi tipi di contratto per conciliare il lavoro e le esigenze di ciascuno: a tempo parziale, a progetto, a coppia, di formazione per le neo-mamme, di inserimento per i disabili. Part-time più conveniente per i lavoratori e per le imprese. Sostegno alle agenzie private di collocamento e servizi privati gratuiti per chi cerca lavoro: ecco quello che abbiamo fatto. Per quanto riguarda gli anni 2008-2011, ricordiamo infine che quelli sono gli anni della grande crisi che ha colpito l’Europa e che il nostro Paese ha comunque retto anche in quel difficile frangente. E che l’ultimo governo Berlusconi ha lasciato un tasso di disoccupazione pari all’8,7% (ottobre 2011), sotto la media dell’eurozona che era al 10,2%, con quello giovanile al 29,3%. Mentre ad agosto 2017 sono rispettivamente all’11,2% e al 35,1%, nonostante la congiuntura favorevole. E le ultime previsioni della Commissione europea riportano un tasso di disoccupazione per l’Italia nel 2017 pari all’11,5%, ben al di sopra della media dell’eurozona, che è al 9,4%”.

Aggiornato il 02 ottobre 2017 alle ore 21:57