Pensiamo all’Italia, altro che Ius soli

giovedì 28 settembre 2017


Parliamoci chiaro, sulla cittadinanza agli stranieri non siamo affatto all’anno zero, anzi, da noi una legge piuttosto buona c’è e tutto sommato funziona bene. Che poi ogni legge possa essere migliorata non v’è dubbio, ma francamente del milione di problemi presenti in Italia quello dello us soli è davvero l’ultimo. Insomma, non esiste nessuna ragione al mondo che in chiusura di legislatura e con il Paese in pieno affanno, chiacchiere a parte, lo Ius soli sia al centro dei pensieri del Parlamento. Semmai può essere al centro dei pensieri della Chiesa, che in questo caso dovrebbe farsene carico, offrendo cittadinanza, futuro, integrazione e lavoro a quanti stranieri desideri. Del resto il Vaticano è uno Stato autonomo che di certo non se la passa male in quanto a patrimonio, ricchezze e proprietà. Basti pensare all’immensità immobiliare di cui dispone dal Nord al Sud, fra case generalizie, congregazioni, monasteri, istituti religiosi e via dicendo.

L’Italia e gli italiani, al contrario, e i sondaggi lo dimostrano, a tutto pensano fuorché allo Ius soli e hanno perfettamente ragione. Anzi, a dirla tutta e per essere obiettivi a sinistra qualcuno ci pensa, ma certo non per le ragioni che cerca di far credere, perché insistiamo, in Italia una buona legge sulla cittadinanza c’è eccome. Viene infatti da supporre che i motivi per cui il Partito Democratico, la sinistra e tutta la confraternita radical-chic vogliano lo Ius soli siano ben altri rispetto al buonismo dell’accoglienza, dell’integrazione e della cittadinanza. In realtà si parla di voti, di interessi elettorali e di un bacino potenzialmente grande di consensi da mettere nel fienile politico cattocomunista. Altro che sicurezza, integrazione e inserimento sociale, tutte cose che nulla hanno a che fare con la cittadinanza facile. L’integrazione, infatti, è un percorso lungo e impegnativo che va accompagnato e organizzato con strumenti, attrezzature, sistemi formativi e pedagogici che nulla c’entrano con la cittadinanza facile.

Ecco perché dietro tanta insistenza su una legge di cui la stragrande parte della gente non sente alcuna necessità, c’è altro. Come c’è altro da parte della Chiesa che oltretutto su questo tema insiste con una interferenza a dir poco intollerabile per uno Stato laico. Insomma, all’Italia oggi più che mai serve che il Parlamento e il Governo si occupino del lavoro, del fisco, della giustizia, della casa e della sanità per gli italiani innanzitutto. Ecco perché farà bene l’Esecutivo a ripensarci e a rimandare a un altro momento il tema della concessione di cittadinanza.

Oltretutto l’immigrazione incontrollata che abbiamo subito e che subiamo ancora, perché sia chiaro anche se in misura minore gli sbarchi continuano, sta generando problemi enormi. Inutile farne l’elenco perché non c’è italiano che non lo conosca, le braccia aperte e l’accoglienza senza limiti sono state uno sbaglio inenarrabile che pure era assolutamente prevedibile. L’Italia non se la passa bene e sarebbe ora che la politica se ne accorgesse, visto che da Mario Monti in giù a tutt’altro ha pensato e quei pochi risultati positivi ottenuti sono esclusivo merito di Mario Draghi. Lo Ius soli può aspettare, dunque, perché tra qualche mese si voterà, e ne riparleremo dopo il voto.


di Elide Rossi e Alfredo Mosca