Le palle e Sigonella

Come spesso accade, il titolo delleditoriale di Vittorio Feltri dell’altro giorno su Libero era piuttosto forte ma estremamente realista: “Siamo pieni di coglioni ma ci mancano le palle”.

Come dare torto a Feltri il quale, facendo riferimento alle recenti vicende che in terra francese hanno riguardato la nostra Fincantieri, evidenzia senza peli sulla lingua l’incapacità della attuale politica nostrana di decidere e, soprattutto, di farsi rispettare da chicchessia. Una classe politica dove dominano “i mediocri, i flaccidi, i servi vocazionali”. E, aggiungiamo noi, gli incapaci e gli ignoranti che si sono ritrovati, dalla sera alla mattina, in Parlamento che dovrebbe essere in grado di decidere, di legiferare ma che invece spesso - troppo spesso - ci riserva prestazioni al limite del comico/ridicolo.

Sapete com’è: la nostra Camera dei deputati ha avuto come presidente Nilde Iotti, oggi si ritrova con Laura Boldrini. Un volta, a sinistra, c’era Enrico Berlinguer (oggi Matteo Renzi, Dario Franceschini e Matteo Orfini), mentre a destra spiccava Giorgio Almirante (sull’attualità è meglio tacere).

Chi faceva politica una volta - e non è questione di nostalgiche rimembranze - sapeva di cosa stava parlando: oggi il fruttivendolo (è un esempio, e con tutto il rispetto per la categoria) si ritrova “per competenza” in Commissione Agricoltura della Camera (o del Senato) e non è proprio la stessa cosa. Del resto, non è un caso che i “legislatori” tirino spesso fuori dal loro improbabile cilindro leggi che regolarmente vengono dichiarate anticostituzionali. Ed è certo che i “cittadini” del Movimento 5 Stelle di altro non fanno parte se non di un siffatto sistema di incapacità e incompetenza.

Nel pezzo menzionato all’inizio, Feltri sostiene di non comprendere “la ragione per cui non giungiamo all’altezza di esprimere uno statista che dica di no alle prepotenze di Bruxelles, alle sue leggi manicomiali”. Sono convinto che anche Feltri sappia dare una risposta, purtroppo la più semplice, al suo quesito: perché da diversi lustri l’Italia non riesce ad esprimere un vero statista? Forse perché, semplicemente, nella realtà non esiste. Intanto, a proposito di palle, ci è venuto in mente l’episodio di tanti anni fa accaduto a Sigonella: in quel caso gli attributi erano quelli di Bettino Craxi.

Aggiornato il 02 agosto 2017 alle ore 13:01