Meridione, “Governo senza coraggio”

“Il Governo non ha mostrato né capacità né coraggio. Ma, soprattutto, non ha mostrato amore per un’idea di unità nazionale che si costruisce attraverso lo sviluppo del Sud. Per queste ragioni, seppure con dolore, non possiamo che votare contro la fiducia al Decreto Mezzogiorno”.

Così il senatore del gruppo Gal Giovanni Mauro, segretario alla Presidenza del Senato, intervenendo nel corso delle dichiarazioni di voto in merito alla fiducia posta dal Governo sulla conversione del Decreto legge sul Mezzogiorno. Per il sentore Mauro, “questo decreto, che presuntuosamente reca nel titolo la volontà di agganciare lo sviluppo del Mezzogiorno alla ripresa economica, non ha come destinazione aggiuntiva un euro in più per il Sud. Si tratta soltanto di rimodulazioni di somme già destinate che vengono riprogrammate, secondo altre finalità. Sia il Governo Gentiloni sia il Governo Renzi, nonostante abbiano svolto una programmazione per il Mezzogiorno, avvertono l’esigenza, attraverso questo decreto, di spostare e rimodulare alcune spese. In realtà, entrambi gli esecutivi non hanno a cuore il superamento della questione meridionale. Lo dimostra il fatto di non investire un solo euro aggiuntivo per il Sud. Non solo. I governi agiscono in maniera maldestra. Infatti, all’articolo 6 di questo decreto viene evidenziata la necessità di intervenire per rendere più efficaci e agevoli i patti per lo sviluppo firmati dal Partito Democratico in campagna elettorale referendaria con le singole regioni. Ma, se dopo appena otto mesi dal quesito referendario, il Governo avverte l’esigenza di introdurre nuove norme per accelerare la spesa, autocertifica la propria incapacità a comprendere quali siano i meccanismi per liberare la spesa pubblica a vantaggio degli investimenti e quindi della nuova occupazione. Il ministro De Vincenti ha voluto citare i dati del 2015 dello Svimez. Però, lo ha fatto in maniera errata, non ricordando quanto sostiene la stessa Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno. Vale a dire che la ripartizione territoriale delle spese in conto capitale imponeva che il 34 per cento delle spese arrivassero al Sud. Ebbene, la ripartizione effettiva, nel 2015, ha riguardato il Mezzogiorno appena per il 21,4 per cento. Eppure, lo stesso Svimez aveva auspicato che la ripartizione fosse addirittura del 45 per cento. Ma perché il Governo non comprende che la ripresa del Mezzogiorno è precondizione necessaria per la ripresa dell’intero Paese?”.

Per il senatore Mauro, “De Vincenti non ha capito che essere ministro per il Mezzogiorno non significa ricoprire questa o quell’altra falla. Quanto, piuttosto, fare diventare la questione meridionale una questione organica delle politiche nazionali. Il ministro, invece di essere visionario nelle sue dichiarazioni, dovrebbe mostrare di avere una visione dello sviluppo complessivo del Paese. Vuol dire, non solo individuare le strutture materiali e immateriali che sono fondamentali per la crescita di un territorio. La politica del ministro per il Mezzogiorno dimostra tutto il suo fallimento. Purtroppo, l’idea che il Governo ha del Meridione è solo pauperistica. Vale a dire, un Sud che si mantenga da solo come un grande mercato di consumo. Questo Governo denuncia una mancanza di fiducia nelle nuove generazioni. Un’assoluta mancanza di fiducia nella volontà e nella capacità dei nostri cittadini”.

Per il senatore Mauro, “questo Governo non merita niente. È un Esecutivo di incendiari, dal punto di vista morale, delle migliori energie del Mezzogiorno d’Italia. E il Sud, con questo decreto, si sentirà ancora più beffato da parte di un governo nazionale che si mostra sempre più lontano e nemico. Ma sarà lo stesso popolo, che il Governo oltraggia quotidianamente, a spazzare via, alle prossime elezioni, l’arroganza di questo esecutivo e dei partiti che lo sostengono”

Aggiornato il 27 luglio 2017 alle ore 10:23