Consip: il capitano Ultimo via dai Servizi, torna nell’Arma

Il capitano Ultimo e altri venti elementi della sua squadra, transitati dai Carabinieri ai servizi segreti, sono stati “restituiti” all’Arma. Il provvedimento, secondo quanto si apprende in ambienti di intelligence, sarebbe legato alla vicenda Consip e al fatto che alcuni elementi ex Noe, nel frattempo transitati ai servizi segreti, avrebbero continuato a collaborare alle indagini fatte da alcuni loro colleghi. “Il tutto a totale insaputa dei vertici dei servizi”. Una decisione “molto dura”, adottata dai responsabili dell’intelligence, di cui ha scritto ieri il quotidiano Il Tempo, che hanno ritenuto essere “venuto meno il rapporto di fiducia con queste persone”. L’iniziativa, sempre secondo quanto si apprende in ambienti degli 007, è stata adottata “allo stato degli elementi attualmente in possesso dei servizi”, i quali sottolineano la loro “totale estraneità” alle attività dei carabinieri “restituiti”.

Secondo il capitano Ultimo, invece, si è trattato di una “autonoma decisione” di rientrare nell’Arma, per evitare “strumentalizzazioni sul nostro operato, sempre corretto” e tutelare sia i Servizi che i Carabinieri, dopo le “insinuazioni e le manipolazioni della realtà” fatte dai media. Così l’uomo che ha arrestato Totò Riina spiega la sua uscita dai Servizi segreti, insieme ad un gruppo di militari dell’Arma. “A seguito di reiterate e diffuse insinuazioni e manipolazioni della realtà apparse su diversi organi di stampa, abbiamo consapevolmente deciso di rientrare nell’Arma - afferma Ultimo, parlando anche a nome dei suoi colleghi - al fine di evitare strumentalizzazioni sul nostro operato, sempre corretto, da parte di chiunque, per tutelare l’integrità dell’ Aise nella sua interezza e per l’amore che ci lega all’Arma dei Carabinieri”. “Da questo momento - aggiunge - diamo mandato ai nostri legali di affrontare le strumentalizzazioni e le insinuazioni che vengono diffuse, nelle sedi più opportune”.

Aggiornato il 21 luglio 2017 alle ore 13:06