Fiano, serve altro

mercoledì 12 luglio 2017


Suvvia caro Fiano, non perdiamo tempo dietro alle scriteriatezze di un misero nostalgico, magari disturbato da stress e fissazioni ridicole. Veda Fiano nessuno, ma proprio nessuno, può pensare che con l’aria che tira in Italia il pericolo possa venire dalla barzelletta della spiaggia del nordest. Oltretutto da noi una legge precisa e sacrosanta sull’apologia del fascismo c’è già, dunque quando serve basta applicarla.

Creda onorevole, imballare il Parlamento, che oltretutto non aspetta altro per azzuffarsi su sciocchezze, non serve, meno che mai in questo momento. Possibile dunque che non se ne renda conto? Siccome siamo convinti del contrario, perché lei è persona perbene, la invitiamo a guardare i problemi veri del Paese.

Veda onorevole, molto spesso la pace sociale, la convivenza democratica, la temperatura della protesta, vengono più messe a rischio dagli sbagli del Governo che da altro. Da noi per esempio, è dal Governo Monti che si insiste con scelte, provvedimenti, comportamenti tali da suscitare le emozioni peggiori. Pensi solo alla fiscalità, alla bugia sulla chiusura di Equitalia, le cui improvvide prerogative sono state conferite pari pari all’Agenzia delle entrate.

Pensi alla Legge Fornero, che tutti sanno essere uno schiaffo alla equità e alla giustizia sociale, perché non è così che si risolve l’equilibrio dei conti previdenziali. Pensi alla scriteriatezza di Mare Nostrum prima e di Triton poi, che era ovvio portassero a un assalto sulle nostre coste di una infinità  incontrollabile di sconosciuti. Pensi al quotidiano tormento della burocrazia fiscale e amministrativa che ha condotto gli italiani alla disperazione, al delirio e al pensiero di rivolta. Pensi alle formiche, alle blatte, al pattume negli ospedali, che veramente sono cose da rivoluzione. Pensi agli scandali che quotidianamente fanno capire quanto male ci sia nella politica e nella classe dirigente, a scapito dei cittadini. Pensi, infine, alla giustizia, che non solo non funziona, ma che anno dopo anno da autonoma e indipendente, come è giusto che sia, sembra trasformata in arbitraria e intoccabile come non deve e non può essere.

Insomma, caro Fiano, se proprio volesse occuparsi di difendere la logica democratica, la pace sociale, la libertà, il rispetto dei cittadini, rifletta sul promemoria che le abbiamo indicato. Creda, basta girare per il Paese, ovunque, per capire, per sapere cosa pensi la gente delle cartelle fiscali e dell’avidità riscossiva, della burocrazia, della nullafacenza di Stato, dei servizi pubblici e dei politici. Basta essere minimamente attenti al clima infame che in questi anni le sciocchezze dei governi hanno ingenerato nella gente, per persuadersi che il problema non può essere la spiaggia di Chioggia. La verità è che i cittadini sono esasperati, sono al limite con tutto e su tutto, perché su tutto e troppo, si è tirata la corda nei loro confronti. Ecco perché caro Fiano, visto che sulla “percezione” dalle sue parti ci si gioca spesso, parli con i colleghi di governo e maggioranza e li spinga a “percepire” perché prima è e meglio è per tutti. Buon lavoro, con rispetto e cordialità.


di E. Rossi e A. Mosca