Pd, Prodi: “Sposterò la tenda più lontano senza difficoltà”

“Leggo che il segretario del Partito democratico mi invita a spostare un po’ più lontano la tenda. Lo farò senza difficoltà: la mia tenda è molto leggera. Intanto l’ho messa nello zaino”. Lo afferma Romano Prodi in una nota. A quanto si apprende, la dichiarazione di Prodi è un commento all’opinione espressa a più riprese, dopo il voto per i ballottaggi, dal segretario del Pd Matteo Renzi sulle coalizioni.

“Non possiamo inseguire oggi una discussione artificiale su quale sarà la coalizione che andrà alle elezioni. Abbiamo davanti un anno alle elezioni, confrontiamoci sui contenuti”, aveva detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, parlando all’Ispi a Milano, dove ha sostenuto che bisogna parlare delle cose concrete, come l’Europa, l’immigrazione, le periferie e non tornare alla discussione “di antica memoria su cespugli e cespuglietti”. “So quello che farò io nei prossimi mesi - ha detto ancora Renzi - Non inseguiremo la polemica ma tireremo fuori un progetto serio dell’Italia, stando fuori dai palazzi romani. Ci confronteremo con tutti: se ci andrà bene, torneremo al Governo, se ci andrà male avremo fatto un servizio all’Italia. Le continue esasperanti polemiche nel centrosinistra alla fine non fanno altro che agevolare il fronte avversario. È stato sempre così. Ma se in tanti pensano che il problema sia soltanto dentro il Pd, è chiaro che poi alle elezioni rischia di vincere qualcun altro”.

“Il dibattito sulla coalizione addormenta gli elettori e non serve. Non è di per sé la coalizione che segna la vittoria. È il candidato, il leader, il territorio che segna la sconfitta o la vittoria ai ballottaggi”. “Le coalizioni non sono l’argomento su cui intrattenere gli italiani per i prossimi 12 mesi. Quello che interessa loro è cosa facciamo sulle tasse. Le coalizioni affascinano gli addetti ai lavori, il modo con cui si risolvono i problemi è il nostro campo di gioco”. “Ha ragione Veltroni - ha detto il leader del Pd - non presentarsi contro ma per, è tema che giudico fondamentale. La discussione su cos’è la sinistra e come si vince o si perde non può essere staccata dalla realtà. È di sinistra fare i convegni sugli esodati o fare l’anticipo della pensione? Chi combatte il precariato: chi fa dotte analisi o chi concretamente permette di aumentare i contratti di lavoro a tempo indeterminato? Si vincono o si perdono le elezioni sui risultati ottenuti e sulle idee concrete e i progetti per il futuro. Su questo siamo più forti di tutti, non abbiamo da inseguire le scie chimiche”, sottolinea il segretario. La nostra grande opportunità è discutere di idee. Trovatemene uno interessato alle coalizioni e gli diamo un premio fedeltà. Il principio un euro in cultura un euro in sicurezza lo sta riprendendo Macron”.

Aggiornato il 28 giugno 2017 alle ore 13:22