Fitto: “Centrodestra unito, se si sceglie il sistema maggioritario”

Centrodestra unito? “Una legge maggioritaria è l'unica che ci può mettere insieme: se ci si schiera chiaramente per il maggioritario si dà una chiara indicazione di voler stare insieme, altrimenti è tattica”. Lo dice il leader di "Direzione Italia", Raffaele Fitto in occasione della presentazione del primo congresso nazionale del movimento, che si svolgerà sabato. "Si sta insieme se c'è un sistema maggioritario, che è anche bene per il Paese perché determina condizioni di garanzia per la formazione di un governo, e si sta insieme se si ha la volontà di ricreare una coalizione. Se si sostiene una legge proporzionale si punta evidentemente a tenersi le mani libere per giungere ad un accordo di carattere differente: ma noi siamo con chiarezza in posizione alternativa al partito di Renzi, siamo nati contro il patto del Nazareno, abbiamo votato contro le riforme istituzionali e contro la sciagurata legge elettorale. Siamo, con coerenza e coraggio, alternativi al centrosinistra".

"Siamo - prosegue Fitto - per la buona politica contro chi urla senza soluzioni e convinti che serva una politica di centrodestra, liberale, che possa costruire una prospettiva che recuperi milioni di elettori che si sono allontanati e per un no secco ad inciuci e inganni". "La nostra non è un'operazione di Palazzo, chi è venuto con noi ha scelto una collocazione difficilissima" sottolinea il leader di Direzione Italia, che mette in chiaro: "noi arriviamo al congresso avendo lavorato seriamente e su piattaforma congressuale nata da 20 assemblee regionali". E che proseguirà con una manifestazione programmatica.

A margine della presentazione del congresso del movimento, Fitto ha anche risposto alle domande dei cronisti sullo "ius soli". " Noi siamo contrari - ha dichiarato - anche perché il Paese ha priorità differenti e la fretta con cui si vuole procedere appare più che altro uno slogan irresponsabile. Questo governo farebbe bene ad occuparsi di immigrazione". Fitto ha detto di aver fatto una visita al Cara di Gradisca, vicino Gorizia: "Su 470 ospiti, 383 sono ospiti pachistani, che non scappano da nessuna guerra".

Aggiornato il 16 giugno 2017 alle ore 13:37