Il matrimonio impossibile tra Lega e FI

giovedì 15 giugno 2017


Ragionando in termini concreti, c’è solo una remota possibilità circa un’alleanza tra Forza Italia e Lega Nord nella prospettiva delle prossime elezioni politiche: il varo di un sistema elettorale di impianto maggioritario che favorisca le coalizioni.

Ora, dato che quest’ultima strada non sembra incontrare il favore dell’attuale Parlamento, allo stato attuale appare sempre più probabile che le citate elezioni politiche verranno affrontate con l’attuale Consultellum, con qualche eventuale correzione finalizzata ad armonizzare il più possibile i due rami del Parlamento.

In una tale prospettiva l’idea di un listone di centrodestra non ha alcuna possibilità pratica di essere realizzata. Né Silvio Berlusconi e né Matteo Salvini, soprattutto a causa delle scelte radicali adottate negli ultimi anni da quest’ultimo,  avrebbero alcun interesse a mettersi insieme. Il leader della Lega, in particolare,  dopo essere riuscito proprio in virtù della sua linea basata su una sorta di estremismo sovranista a portare il suo partito ai massimi storici, ha come principale obiettivo quello di capitalizzare il proprio successo facendo eleggere il maggior numero di parlamentari leghisti. Tanto è vero che egli da tempo manifesta l’intenzione di recarsi alle urne il prima possibile e con qualsiasi sistema elettorale. Il che, applicato all’attuale immobilismo sulla legge elettorale, non può che voler dire Consultellum. 

D’altro canto lo stesso Salvini, in merito a una eventuale riunione del centrodestra, continua scientemente a porre una condizione del tutto inaccettabile per Berlusconi, ossia di poterne essere il leader.  Anche perché qualunque altra scelta relegherebbe la Lega a un ruolo politicamente subalterno, facendole perdere buona parte del suo attuale consenso. In termini generali, poi, l’unione in uno stesso rassemblemant tra l’estremismo sovranista di Salvini e il moderato europeismo di Forza Italia darebbe luogo a una sommatoria molto negativa, tipica di quei matrimoni politici formati da soggetti culturalmente e programmaticamente troppo distanti.

E chi a destra spera e auspica che si possa trovare una quadra per raggiungere una santa alleanza per il cosiddetto bene del Paese, mi spiace dirlo, sembra non aver ben capito quale sia l’intima forza che continua a muovere il piccolo mondo antico della politica: l’interesse personale.


di Claudio Romiti