Biotestamento: riparte l’iter al Senato, strada tutta in salita

Strada in salita per il biotestamento. Le nuove norme sul fine vita, dopo aver incassato l’ok della Camera, sono all’esame della commissione Sanità del Senato dove però si continuano a confrontare posizioni molto distanti all'interno anche della maggioranza. Eppure, "sarebbe gravissimo", ha ammonito il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso, se il Parlamento non riuscisse "a portare a compimento il lungo e a volte troppo tortuoso percorso" di questo provvedimento. Stesso ragionamento vale, ha osservato, per lo Ius soli.

In linea con Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini, che invoca un patto fra i partiti, e la presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama Emilia Grazia De Biasi (relatrice al disegno di legge): "Il testo all'esame di Palazzo Madama è molto equilibrato e l'obiettivo - assicura - resta quello di approvarlo senza modifiche entro la pausa estiva". In una lettera inviata all'associazione Luca Coscioni, il presidente del Senato si è detto certo che "laddove sussista la volontà politica si possano ottenere anche rapidamente i risultati sperati". Ma si tratta appunto di un appello che si scontra con le divisioni anche nell'ambito delle forze di governo: se infatti il segretario del Pd Matteo Renzi assicura che ci sono le "condizioni" per chiudere anche sul biotestamento in questa Legislatura, Alternativa popolare, che a Montecitorio ha votato contro il testo insieme alla Lega e a Forza Italia, è pronta a tenere le proprie posizioni e a presentare emendamenti correttivi.

Non solo, l'obiettivo - spiegano fonti parlamentari all'Ansa - è procedere con una sorta di ostruzionismo a partire dai lavori in commissione. Sulle questioni relative "alle libertà personali - avverte però De Biasi - non credo si debba identificare la maggioranza con quella di governo e restare legati alle logiche di gruppo". I malumori del partito guidato da Angelino Alfano non sono però gli unici e si saldano anche con quelli di un fronte cattolico più vasto, a partire dal Movimento per la vita: il presidente e deputato di Des-Cd Gian Luigi Gigli infatti punta il dito proprio contro il numero uno di Palazzo Madama: "Qui di gravissimo - è infatti la replica - c'è il fatto che il presidente del Senato abbandoni la propria veste istituzionale per indossare quella politica".

Aggiornato il 14 giugno 2017 alle ore 13:17