Camere Penali: "Già 21mila firme per la separazione delle carriere"

lunedì 22 maggio 2017


La raccolta firme per la presentazione di una proposta di legge do riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati ha raggiunto le 21mila sottoscrizioni in due settimane.

Lo ha affermato il presidente dell'Unione della Camere Penali, Beniamino Migliucci, a margine dell'assemblea, indetta a Roma, in occasione della nuova astensione dalle udienze. "È una battaglia per attuare l'articolo 111 della costituzione, che prevede, per assicurare la parità delle parti e l'imparzialità della decisione, che il giudice sia terzo rispetto a chi accusa e chi difende. Sembra - ha sottolineato - un argomento tabù, avversato da una parte della magistratura, invece negli altri paesi che hanno codici accusatori, totalmente democratici e liberali, è un fatto normale che il giudice sia distinto da chi accusa. Credo che sia una questione avvertita anche dai cittadini sarebbero più rassicurati e accetterebbero in modo più sereno le decisioni".

Il comitato promotore è composto esclusivamente da avvocati: "Abbiamo voluto - ha osservato - che fosse così per evitare strumentalizzazioni della politica. Chi è d'accordo scenda in campo perché almeno si possa discutere del problema".

Per una radicale riforma della giustizia, pure se partendo da una diversa impostazione, spinge anche l'ex vicepresidente del Csm, Michele Vietti, che oggi a Torino ha presentato il suo libro "Mettiamo giudizio", con la prefazione del ministro della Giustizia Andrea Orlando, edito dall'Università Bocconi. "La giustizia è tante cose ma non bisogna mai dimenticare che funziona bene se ha alle spalle una buona organizzazione che è fatto di uomini e strutture efficienti", ha dichiarato Vietti. Aggiungendo: "La ricetta per una giustizia ben organizzata non è unica, ci sono più ricette, che spaziano dall'entrata in magistratura con la modalità di selezione dei magistrati alla progressione in carriera che dovrebbe avere verifiche periodiche di preparazione e efficienza, fino al sistema disciplinare, cioè il controllo successivo". 


di Redazione