Ecco l’Abc del “Rosatellum”

Metà dei deputati eletti in collegi uninominali maggioritari a turno unico, e l’altra metà con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 persone; soglia di sbarramento al 5 per cento. Sono questi i punti cardine del testo base della legge elettorale depositato dal relatore Emanuele Fiano.

CAMERA: su 630 deputati, i 12 dall’estero continuano ad essere eletti con metodo proporzionale, e non cambiano neanche le norme su Valle d’Aosta (1 collegio uninominale) e Trentino Alto Adige 8 collegi uninominali e 3 con proporzionale; 303 verranno eletti nel resto d’Italia in collegi uninominali e 303 con metodo proporzionale in circa 100 collegi plurinominali, in listini bloccati di 2-4 nomi.

SENATO: su 315 senatori, i sei della circoscrizione estera sono eletti con metodo proporzionale; 157 sono eletti in collegi uninominali (di cui sei in Trentino Alto Adige, uno ciascuno Valle d’Aosta e Molise); altri 152 con metodo proporzionale in collegi plurinominali in listini di 2-4 nomi.

SBARRAMENTO: la soglia per accedere al riparto dei seggi proporzionali è al 5%: nel Mattarellum era al 4 per cento e nell’Italicum al 3 per cento.

LA SCHEDA: diversamente dal Mattarellum che aveva due schede per il collegio maggioritario e per il listino proporzionale, c’è un’unica scheda e un unico voto. Il nome del candidato nel collegio uninominale è affiancato dal simbolo del partito collegato nelle circoscrizioni proporzionali con i relativi listini bloccati. Un unico candidato uninominale può essere sostenuto anche da più di una lista (se sono coalizzate): in tal caso il suo nome si ripete accanto a ogni lista che lo appoggia. Il voto al candidato del collegio uninominale, si estende alla lista proporzionale collegata, e viceversa. Non è quindi necessario un simbolo unico di una coalizione.

NIENTE VOTO DISGIUNTO: diversamente dal Mattarellum non è permesso il voto disgiunto.

FIRME: la presentazione dei listini nei collegi proporzionali e delle candidature nei collegi uninominali collegati, deve essere appoggiata da 1500-2000 firme, un numero piuttosto elevato.

PLURICANDIDATURE: Ci si può candidare solo in un collegio uninominale e in massimo 3 collegi proporzionali. Se il candidato è eletto sia in un collegio uninominale che nel proporzionale scatta l’elezione nell’uninominale. Se viene eletto solo sul canale plurinominale in più collegi, scatta l’elezione dove la lista ha preso meno voti.

QUOTE ROSA: A pena di inammissibilità, nel complesso delle candidature presentate da ciascun partito nei collegi plurinominali, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento con arrotondamento all’unità superiore”.

DELEGA AL GOVERNO: Il governo è delegato a disegnare sia i collegi uninominali, sia le circoscrizioni per la parte proporzionale: entro 45 giorni dall’approvazione della legge deve presentare un decreto legislativo.

Aggiornato il 19 maggio 2017 alle ore 12:57