“Ha ragione Salvini, primarie ad aprile”

mercoledì 8 marzo 2017


Francesco Storace fatica a mantenere la calma di fronte ai problemi più evidenti del nostro Paese. Per il leader de “La Destra” è indispensabile che il centrodestra corra unito alle prossime elezioni, ma ritiene che sia inevitabile un programma ben scritto in grado di affascinare milioni di persone. Crede, inoltre, nella necessità di estendere a tutto il centrodestra le primarie e sposa l’idea di Matteo Salvini di celebrarle il prossimo otto e nove aprile. Prima che la conversazione termini, Storace trova il giusto spunto per parlare di lavoro. Contesta le regole che limitano la partecipazione ai concorsi a chi non ha ancora superato i quarant’anni. “Senza le giuste regole - dice - l’unico diritto che hanno un uomo e una donna di quarantuno anni è il diritto a morire”. Poi lancia un messaggio ai giovani disoccupati: “Fuggire all’estero non è la soluzione”. Per concludere: “Per far ripartire l’economia serve più Stato”.

Il centrodestra unito vince. Che ne pensa?

Dipende dal programma che mette in campo. Serve un programma in grado di affascinare milioni di persone. Credo che il tema della sovranità della nostra nazione sarà un punto imprescindibile della nostra campagna elettorale.

Pensa che si possa arrivare al 40 per cento?

Se siamo uniti, sì.

Sulle primarie è d’accordo?

Sono assolutamente d’accordo e mi meraviglia l’attesa sulla decisione. Credo che andrebbero convocate nel giorno che ha indicato Matteo Salvini: l’otto e il nove aprile. In queste date sarà necessario aprire le urne e consentire al nostro popolo di scegliere il suo leader.

Listone unico o coalizione?

Dipende dalla legge elettorale. Senza una legge elettorale come facciamo a dire listone unico o coalizione?

Lei quale legge elettorale vorrebbe?

Il Mattarellum. Quindi, collegi uninominali.

Quindi no al proporzionale?

Parlare di proporzionale vuol dire tornare indietro.

Effettivamente sarebbe difficile governare con il proporzionale...

Si può governare comunque, solo che sarebbe più faticoso.

Silvio Berlusconi e Denis Verdini: il ritorno del figliol prodigo? E di Angelino Alfano che mi dice?

Sono personaggi che hanno fatto una scelta che io credo sia irreversibile.

Cambiamo discorso. Il lavoro in Italia è un problema?

Il problema del lavoro è una grande questione irrisolta nel nostro Paese.

Nel suo editoriale di ieri parla di un’ingiustizia del Quirinale sui concorsi a cui non può partecipare chi ha più di quarant’anni. Ce ne può parlare?

Quando il tema del lavoro viene affrontato male, ecco che si verificano fatti tristi come quello di cui ho parlato ieri nel fondo che ho scritto su “Il Giornale d’Italia”. C’è una direttiva molto chiara dell’Europa che fa a pezzi la discriminante dell’anagrafe. Non si può essere penalizzati dall’età. La più alta istituzione della Repubblica italiana però la ignora completamente: per Sergio Mattarella e Ugo Zampetti, se hai più di quarant’anni hai solo diritto a morire.

Un errore grave...

Credo che sia un errore clamoroso quello del Colle e voglio sperare che il Presidente della Repubblica non ne sappia niente direttamente.

Il concorso va annullato?

Credo di sì. Esiste una norma che permette di revocare il bando di concorso o annullarne le prove per manifesta ingiustizia sociale. Vede, si tratta di un’ingiustizia grossa come una casa.

E ai giovani invece che si sente di dire? In Italia c’è un altissimo tasso di disoccupazione giovanile...

A loro dico che la fuga all’estero non è la soluzione. Bisogna rimanere in Italia e costruire uno Stato che sia più giusto. Credo che lo Stato sia il soggetto più indicato per dare lavoro a chi non ne ha.

In che modo?

Nel nostro Congresso di Roma abbiamo lanciato delle idee su questo tema. Abbiamo parlato del piano straordinario di manutenzione nazionale. Lo Stato deve poter creare lavoro attraverso il recupero dei territori, la prevenzione rispetto al rischio sismico e al dissesto idrogeologico anziché puntare sulla ricostruzione nel post tragedia. Serve un grande piano d’investimento di alcuni miliardi che lo Stato ha. Sarebbe una cosa giusta.

Insomma, prevenire è meglio che curare...

Lo Stato deve tornare a essere il motore dell’economia.

E quale altra idea lancerebbe?

Il nostro Paese deve essere messo in condizione di competere con il resto del mondo attraverso una politica dei dazi. Lo fa l’America, non si spiega perché noi non dovremmo farlo.

Servirebbe un taglio delle tasse?

Quale?

Si è parlato che il Governo sia pronto a tagliare l’Irpef...

Appunto, si è parlato e basta. La verità è che rischiamo di trovarci tra capo e collo l’aumento dell’Iva.

Sarebbe drammatico?

Sarebbe drammatico per i consumi.


di Michele Di Lollo