La gatta (ed il gatto) sul tetto che scotta

mercoledì 8 febbraio 2017


Premettiamo che, almeno fino a prova contraria, la sindaca di Roma Virginia Raggi è persona perbene con fedina penale intonsa.

E vogliamo anche affermare con decisione (sai com’è, il nostro garantismo non è a senso unico...) che l’avvocatessa è vittima di un fuoco incrociato che vuole, a qualsiasi costo, metterla con le spalle al muro dal punto di vista giudiziario. Poteri “occulti”? Perchè no, ci può stare.

Gran parte della stampa (praticamente tutta, almeno a sentire gli ambienti pentastellati) nemica e complottista? Facciamo finta di crederlo anche se - il Santone genovese non ce ne voglia - riteniamo che, più delle minacce di querela, dei monologhi tv o delle liste di proscrizione dei giornalisti “cattivi”, sarebbe più “trasparente” rendersi disponibili a rispondere a quesiti e/o obiezioni. Ci rendiamo conto che chiederlo alla setta grillina è come chiedere a Messina Denaro i nomi dei suoi fiancheggiatori, però la speranza è l’ultima a morire... Di morto, almeno ad oggi, c’è lo streaming ma confidiamo in una sua improvvisa resurrezione.

La scena della “gatta (con il gatto) sul tetto che scotta” non ci meravigliano più di tanto: è vero, Elizabeth Taylor e Paul Newman erano un’altra cosa e molto meno “complottista”; però, evidentemente, i cittadini romani sono destinati a meritarsi altro tipo di “gattoni”. Ed allora che andate cercando? Se, per dire, il sindaco di Pisa dovesse scambiare quattro idee con un suo collaboratore in cima alla torre pendente anzichè in municipio che facciamo, lo impicchiamo? Su, siate seri: qualsiasi Primo Cittadino scambia idee con chiunque ed ovunque crede più opportuno. Magari anche al bar.

L’altro giorno, al Corriere della Sera, Virginia Raggi ha dichiarato che “c’è stata una partenza sbagliata. Ma oggi possiamo dire di aver inaugurato una nuova fase. E ho l’appoggio di Beppe Grillo e Davide Casaleggio con il quale i rapporti sono ottimi”. Avvocato Raggi lei ci consentirà, ma del benestare da lei ricevuto dai vertici di “Grillology” ce ne freghiamo altamente: della “nuova fase” attenderemo i risultati tangibili ma, prima di andare in ferie (quindi ulteriori 5/6 mesi), ci piacerebbe vedere la vantata (in campagna elettorale) differenza tra un cinquestelle ed un Marino o un Alemanno qualunque.


di Gianluca Perricone