“Niente scissione, al voto saremo uniti”

David Ermini, responsabile per la giustizia del Partito Democratico e commissario del Pd in Liguria, è un renziano di ferro. Ma di fronte alla minaccia della rottura ventilata (anche) da Massimo D’Alema non si scompone. E sceglie la strada della diplomazia e dell’ottimismo. Per lui l’ipotesi di una scomposizione ufficiale del Pd resta remota. “Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza hanno già escluso l’ipotesi di una scissione”, dice. E si dichiara convinto che al momento giusto, quello della prova elettorale, il partito si farà trovare unito.

Onorevole, partiamo con le domande impossibili. Quando si vota?

Bella domanda. Non lo so per almeno due ragioni. Primo: è una prerogativa del capo dello Stato. Secondo: mi sembra un po’ presto per dirlo.

E con quale legge elettorale si arriverà alle urne?

Siamo in presenza di una situazione che è tutta collegata. Ad oggi nessuno può esprimersi su questo.

Ma vi sarete fatti un’idea...

Siamo partiti con l’idea del Mattarellum. I collegi uninominali sarebbero la soluzione migliore per evitare il caos delle preferenze. Però a molti gruppi parlamentari questa ipotesi non piace. E per fare una legge serve una maggioranza.

Il Pd punta al 40 per cento?

Il Pd punta a vincere le elezioni. Più voti prenderà e meglio è.

Nel caso in cui il partito non riuscisse a ricompattarsi, si arriverebbe a una scissione? Se D’Alema decide di rompere, potrebbe sottrarvi almeno il 10 per cento e addio a sogni di gloria...

Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza hanno già escluso l’ipotesi di una scissione.

Bersani, però, cerca un “giovane Prodi”. Ha fatto diversi nomi: Emiliano, Speranza, Rossi, Berlinguer. Lei che cosa ne pensa?

Se ha parlato di giovani doveva pensare per forza a Speranza. E le dirò di più: è più che legittimo che Bersani candidi Speranza alla segreteria del partito. L’importante è che il Pd resti compatto.

Se si arrivasse a un passo dalla rottura, Renzi sarebbe disposto a fare un passo indietro?

Prima di tutto non vedo elementi politici su cui dovrebbe basarsi la scissione. E poi, ripeto, Bersani, Speranza e anche Cuperlo hanno escluso questa possibilità.

E se Renzi “aprisse a destra” coinvolgendo Silvio Berlusconi sulla legge elettorale? O è solo fantapolitica?

Per la legge elettorale cerchiamo la più ampia maggioranza possibile. La discussione è aperta a tutti.

Nessuna preclusione?

Nessuna.

Giuliano Pisapia lo candiderebbe? Che ne pensa dell’ex sindaco di Milano?

Lo vedo come una persona importante. È una persona brava, capace, che ha fatto bene il suo mestiere, di cui il centrosinistra ha certamente bisogno perché ha dimostrato tutto il suo grande valore.

Tornando all’ipotesi di scissione: proprio nessuna minaccia seria? Siete sicuri?

Gliel’ho già detto, nessuna.

Ipotizziamo che accada: ci sarebbe spazio per un nuovo Ulivo?

Lo spirito dell’Ulivo è vivo ed è giusto che ci sia. Ma non so se la formula politica dopo vent’anni sia ancora attuale.

Quanto è cambiata la sinistra in questi anni?

L’Ulivo fu un periodo molto bello, di entusiasmo, di voglia di partecipazione. Lo spirito resta vivo certamente. Le formule forse andrebbero aggiornate. L’importante è che nel centrosinistra non ci sia nessuno che, l’Ulivo, voglia ammazzarlo.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:46